“Il nucleare non ci salverà, stacchiamo la spina da questo sistema”. Muniti di striscione con stampate queste parole, un gruppo di attivisti di Eco resistenze per Cambiare Rotta, il neo movimento ambientalista romano, ha protestato ai piedi del ministero dell’Ambiente per dire no al nucleare di ultima generazione. L’occasione è stata la prima riunione della Piattaforma Nazionale per un Nucleare Sostenibile (PNNS). L’incontro si è svolto tra il ministro Gilberto Pichetto Fratin e diversi enti pubblici di ricerca, esponenti del mondo delle Università e di imprese, che già operano nel settore nucleare. “Parlano di indipendenza energetica grazie al nucleare – ha dichiarato Lorenza Masi di Eco-resistenze per Cambiare Rotta – ma è irrealistico. Come ci fa ad essere indipendenza se l’uranio è in Africa? Andandolo a prendere tramite il colonialismo francese su cui l’Unione europea si appoggia”. “Il nucleare – ha aggiunto Sebastiano Bergamo, anche lui attivista di Eco-resistenze – ha una serie di motivi tecnici per cui non è sicuro. Ad esempio, il fatto che non ci siano depositi definitivi per le scorie in giro per il mondo. Noi siamo convinti, che l’unico modo per salvarci è uscire da questo sistema economico, che produce solo sfruttamento, sovrapproduzione e miseria”.