All’interno dell’auto guidata dallo youtuber Matteo Di Pietro, che lo scorso 15 giugno a Casal Palocco (Roma) ha travolto una smart uccidendo un bambino di 4 anni, c’erano due telecamere. Due telecamere Sony che ora non si trovano più e che con ottime probabilità hanno registrato la dinamica dell’incidente che ha portato alla morte del bambino.
Come ricostruisce Repubblica, ora la procura che si sta occupando del caso è intenzionata a fare chiarezza su dove siano finite queste telecamere molto preziose per le indagini e soprattutto a identificare chi abbia contribuito a farle sparire, se lo stesso youtuber indagato ora per omicidio stradale o se qualcuno dei suoi amici a bordo del mezzo: ovvero qualcuno fra Gaia Nota, Ramon Vito Lo Iacono e Simone Dutti. Si tratta delle stesse persone che subito dopo l’incidente hanno riferito della presenza delle telecamere.
In particolare Lo Iacono aveva ammesso di essere seduto nel sedile centrale posteriore dell’Urus con in mano una telecamera mentre Dutti gestiva l’altra. Per queste ragioni la procura ha aperto una nuova indagine contro ignoti per favoreggiamento. Al di là di questo procedimento a cui andrà quindi incontro chi ha ostacolato deliberatamente il lavoro degli investigatori, la procura non avrà problemi a ricostruire l’esatta dinamica dello scontro perché la loro assenza non intralcia la relazione degli esperti che fondano la loro consulenza sulla perizia cinematica che restituirà le immagini dell’incidente.