Aveva promesso un posto di lavoro a una collega sgradita pur di levarsela di torno. Ma Stefano Solaroli, consigliere comunale a Ferrara in quota Lega e braccio destro del vicesindaco Nicola Naomo Lodi, non spaeva di essere registrato. E l’audio, in cui lui propone ad Anna Ferraresi (finita nel gruppo misto), da mesi considerata una piantagrane per le sue continue denunce sul degrado in città, di accettare l’assunzione a tempo indeterminato presso il Comune di Ferrara a 1.400 euro al mese, è finito materia di tribunale.
Nonostante la richiesta di assoluzione da parte della procura, il giudice di primo grado lo ha condannato per istigazione alla corruzione in rito abbreviato a 2 anni e otto mesi di pena, con interdizione perpetua dai pubblici uffici. Il consigliere leghista, che ora verrà sospeso dalla carica, dovrà anche versare una provvisionale di 2.500 euro nei confronti della parte offesa, che nel frattempo si era costituita parte civile tramite i propri legali, gli avvocati Fabio Anselmo e Bernardo Gentile, e pagare 4.400 euro di spese processuali.
Solaroli era già finito in campagna elettorale (parliamo della primavera del 2019) agli onori delle cronache nazionali per un video in cui mostrava la propria pistola a letto. Di lui se ne occupò in seguito la trasmissione PiazzaPulita, che pubblicò l’audio della conversazione con Anna Ferraresi, risalente al 19 novembre 2019. Nell’audio si sentiva la voce del consigliere: “A me sei venuta in mente te prima di tutto perché sei una rompicazzo, così ti cavo dai coglioni e non ti vedo più. Tu sai che è incompatibile con il ruolo da consigliere. Nicola (Lodi, vicesindaco leghista di Ferrara ndr) è d’accordo, ne ho parlato con Alan (Fabbri, sindaco leghista di Ferrara ndr) e mi ha detto: se a lei va bene a me va bene”. La proposta riguardava il lavoro come hostess presso il nuovo servizio turistico realizzato in città che trasportava turisti a bordo di un trenino. L’avvocato difensore, Carlo Bergamasco, ha fatto sapere che attenderà le motivazioni, previste entro novanta giorni, per poi fare appello.
Intanto, a livello politico-amministrativo, il sindaco Alan Fabbri dovrà fare i conti con il gruppo consiliare della Lega sempre perno della maggioranza ma ormai ai minimi termini. Nel giugno 2019 entrarono sotto la sigla Lega Salvini premier 14 consiglieri. Di questi, ora, tra dimissioni misteriose, passaggi all’opposizione o in altri gruppi, ne rimangono appena quattro. Uno è Alcide Mosso, beccato mentre partecipava a sua insaputa alla commemorazione di Benito Mussolini. Gli altri, per ora ancora anonimi a livello nazionale, sono Mauro Magni e Giovanni Cavicchi, leghista della prima ora. A questi si aggiunge Rossella Arquà, altra fedelissima del vicesindaco Naomo Lodi, indagata dalla procura estense per avergli inviato lettere minatorie. Per la cronaca, da quando Arquà ha affermato pubblicamente che quelle missive anonime le aveva spedite “su richiesta” di qualcuno, la consigliera vota quasi sempre contro le proposte della maggioranza.