Con la vita non si gioca, né all’inizio, né alla fine”. Papa Francesco chiude la sua due giorni a Marsiglia con una bocciatura netta del disegno di legge sul fine di vita voluto dal presidente francese, Emmanuel Macron. Ma soprattutto smentisce completamente la versione data dall’Eliseo sul faccia a faccia avuto con Macron. “Oggi – ha affermato Bergoglio nella tradizionale conferenza stampa sul volo di ritorno – non abbiamo parlato su questo tema, ma ne abbiamo parlato all’altra visita, quando ci siamo incontrati, ne ho parlato chiaramente, quando lui è venuto in Vaticano; gli ho detto il mio parere, chiaro: con la vita non si gioca, né all’inizio, né alla fine. Non si gioca. È il mio parere: custodire la vita, sai? Perché poi finirai con quella politica del non-dolore, di una eutanasia umanistica”. E ha aggiunto: “Oggi stiamo attenti con le colonizzazioni ideologiche che rovinano la vita umana e vanno contro la vita umana. Oggi si cancella la vita dei nonni per esempio; quando la ricchezza umana va nel dialogo tra nonni e nipoti… si cancella: sono vecchi, non servono. Con la vita non si gioca. Questa volta non ho parlato con il presidente, ma l’altra volta sì, quando è venuto e gli ho detto il mio parere: con la vita non si gioca, sia la legge di non lasciare che cresca il bambino nel seno della madre, la legge dell’eutanasia nelle malattie o nella vecchiaia, questo non dico che è una cosa di fede, è una cosa umana, umana; c’è la brutta compassione. La scienza è arrivata a fare che qualche malattia dolorosa sia meno dolorosa e l’accompagna con tante medicine. Con la vita non si gioca”.

L’Eliseo, invece, aveva spiegato che nel colloquio privato il presidente aveva illustrato a Bergoglio il calendario e la metodologia del disegno di legge previsto sul fine vita che verrà messo in pratica nelle prossime settimane. Macron, sempre secondo quanto aveva spiegato l’Eliseo, “non è entrato nei dettagli, né sul contenuto, né sull’equilibrio del testo”. Ma il Papa ha chiarito che il tema non è stato affrontato nel faccia a faccia di Marsiglia. La visita di Francesco nella città francese sancisce una certa tensione tra il Vaticano e Parigi sia sul delicato dossier immigrazione, sia sul disegno di legge sul fine vita. Ma anche sulla contestatissima riforma delle pensioni voluta fortemente da Macron. “La dignità dei lavoratori – ha affermato Bergoglio – sia rispettata, promossa e tutelata!”.

Francesco ha risposto anche a una domanda sulla missione di Pace in Ucraina da lui affidata al cardinale Matteo Maria Zuppi, presidente della Conferenza episcopale italiana e arcivescovo di Bologna. “Qualche frustrazione si sente, – ha spiegato il Papa – perché la Segreteria di Stato sta facendo di tutto per aiutare questo, anche la ‘missione Zuppi’ è andata lì, c’è qualcosa con i bambini che sta andando bene, ma questa guerra mi viene in mente che è anche un po’ interessata non solo dal problema russo-ucraino, ma per vendere le armi, il commercio delle armi. Diceva un economista alcuni mesi fa che oggi gli investimenti che danno più reddito sono le fabbriche di armi, certo fabbriche di morte! Il popolo ucraino è un popolo martire, ha una storia molto martoriata una storia che fa soffrire, non è la prima volta: al tempo di Stalin ha sofferto tanto, tanto, tanto, è un popolo martire. Ma noi non dobbiamo giocare con il martirio di questo popolo, dobbiamo aiutarli a risolvere le cose nel modo più reale possibile. Nelle guerre il reale è il possibile, non per farsi illusioni: che domani i due leader in guerra vanno a mangiare insieme, ma fino al possibile dove arriveremo per fare il possibile. Adesso ho visto che qualche Paese si tira indietro, che non dà le armi, e comincia un processo dove il martire sarà il popolo ucraino certamente. E questo è una cosa brutta!”.

Twitter: @FrancescoGrana

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