Musica

Matteo Bocelli a FqMagazine: “Mio padre mi ha messo alla prova per capire se la musica era la strada giusta. Da piccolo ho sofferto molto il pregiudizio”

Si intitola “Matteo” il primo album di Matteo Bocelli con canzoni in inglese e 7 brani in italiano. Un banco di prova importante che lo porterà anche all'estero e, perché no, anche al Festival di Sanremo 

di Andrea Conti

Nel 2018 ha pubblicato la prima canzone e cinque anni dopo ecco il primo album, dal titolo semplice e diretto “Matteo”. Matteo Bocelli tenta la strada del mercato internazionale ed italiano con canzoni in inglese (tra queste la firma di Ed Sheeran e il fratello Matthew per “Chasing Stars”) e sette brani in italiano (c’è anche lo zampino di Mahmood in “Dimmi”). “Matteo” non era la prima scelta del cantante e del suo team: “In realtà è stata la seconda scelta perché noi volevamo chiamarlo ‘Fasi’. – ci ha raccontato – Ma la discografica internazionale ha mosso il dubbio che non fosse giusto perché non sufficientemente chiaro per il pubblico internazionale. Ma è giusto così perché Matteo sono io, la rappresentazione più aderente alla realtà. Ho inciso questo disco senza alcuna pressione e con un mood positivo”.

“Honesty” chiude il disco, non a caso. Cosa rappresenta nella tua vita l’onestà?
In questi tre anni di lavoro ho chiesto aiuto per collaborare con diversi autori e imparare da loro. Sono partito così con onestà che non ha solo l’accezione professionale, ma la riverso anche nell’amicizia. Un atteggiamento che proviene dal mio luogo di origine, Lajatico, che mi ha permesso di avere una visione ampia su mondi diversi.

Hai sofferto il pregiudizio?
Sin da quando ero bambino, ma non voglio fare vittima. Vorrei far capire agli altri che anche se sono fortunato, ho pure io i miei punti deboli e le mie fragilità. Ci sono persone che si avvicinano solo per scopi economici e solo perché provengo da una famiglia famosa. C’è chi lo fa anche solo per visibilità. Negli anni ho affinato il ‘fiuto’ per capire subito chi si avvicinava per interesse o solo per amicizia.

Chi o cosa ti riporta coi piedi per terra?
Mi sono ritrovato, a volte, a discutere in famiglia sul concetto di normalità. Un concetto che ho imparato a scuola: c’è chi ti stuzzica, ti fa i dispetti e da bambino soffri un po’ per questa situazione, ma con gli anni ti fortifichi e recepisci l’insegnamento ricevuto.

Ossia?
Circondarmi di persone, poche, che mi vogliono davvero bene. Sono persone comuni: c’è chi fa il pompiere e chi il meccanico. Sono amici con i quali condivido molto del mio tempo libero e che vivono la normalità. Facciamo insieme le grigliate o qualche viaggio. Il giusto bilanciamento tra la mia vita privata e quella professionale.

Tuo padre avrebbe preferito tu facessi un altro lavoro?
Capisco che spesso le persone pensano ‘ah quello canta perché il padre canta’, ma posso assicurarvi che lui mi ha messo in tutti i modi alla prova.

Perché?
Per capire quanto fossi determinato a intraprendere questa strada. Sa benissimo quanto sia difficile il mercato discografico. Invece da mia mamma (Enrica Cenzatti, ndr) ho sempre ricevuto il pieno sostegno e ha cercato sempre di proteggere la mia privacy quando ero bambino. Quando sei piccolo non comprendi la popolarità che circonda il babbo. Io poi ero piuttosto timido.

Andresti a Sanremo 2024?
Ogni anno nel toto-nomi ci sono sempre io (ride, ndr). Ma semplicemente se c’è un pezzo, allora, è giusto provarci. Ma in questo momento non esiste una canzone per andare a Sanremo. Poi se ne dovesse arrivare uno allora chissà…

È un problema di aspettative?
Essendo ‘figlio di’ da me si aspettano di tutto. Invece è giusto che ognuno faccia il suo percorso, le sue esperienze di vita, con i propri tempi.

Bocelli junior partirà in tour mondiale il 30 settembre da Berlino, in Germania per poi approdare in 10 Paesi tra Stati Uniti, Europa e Medio Oriente per promuovere live il suo album di debutto. Il live toccherà l’Italia il 24 ottobre a Milano, al Teatro San Babila, e il 25 ottobre a Roma, al Teatro Ghione.

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