Moda e Stile

Milano Fashion Week giorno 4, dalla nuova Elisabetta Franchi alla sensualità iconica di Scervino passando per il “potente desiderio” di Ferrari: ecco cosa abbiamo visto

Elisabetta Franchi, Ermanno Scervino e Ferrari: tre stilisti e tre brand molto diversi da loro ma uniti dal comune denominatore di aver pensato per la prossima stagione una donna sensuale e iper femminile

di Massimiliano Sortino

Elisabetta Franchi fa tabula rasa di quanto fatto fino ad ora e con questa collezione primavera-estate 24 riparte da quello che più le piace: la musica rock e lo stile grunge-chic.
Dopo che nel maggio del 2022 Franchi era stata al centro delle polemiche per aver dichiarato in un’intervista che preferiva assumere donne over quarantenni perché “hanno già fatto tutti i giri di boa e lavorano 24 ore al giorno”, la stilista ha optato per un cambio di rotta in fatto di stile e si addentra in nuovi territori inesplorati. Accantonate le giacche nei toni pastello, i bustier e i lunghi abiti in chiffon super femminili, Franchi con questa collezione punta tutto sulla sensualità di pelle, denim, piume e cristalli, rileggendo il glam-rock in chiave contemporanea. A supportarla in questo compito non facile, nel dietro le quinte, c’è stato lo styling curato da CR Studio, l’ufficio stile dell’iconica stylist francese Carine Roitfield, ex direttrice di Vogue Francia, musa dello stilista Tom Ford, nonché eminenza grigia di molti marchi del lusso. La nuova collezione di Elisabetta Franchi è dedicata alla musica dei gruppi rock degli anni ’80 e ’90, in particolare i Depeche Mode: la band che da oltre quarant’anni ispira intere generazioni e continua a mietere successi discografici. Ad aprire la sfilata la super modella Jessica Stam con indosso un lungo abito tempestato di micro-cristalli, un giaccone sulle spalle e un paio di stivali da motociclista. E poi giacche chiodo in pelle da indossare con i pantaloncini o sopra gli abiti a sottoveste dai bagliori metallici, i giubbini di jeans scoloriti dal tempo, le canotte ricamate di paillettes, le lunghe gonne di piume da portare con t-shirt basiche che scoprono l’ombelico. E ancora cascate di cristalli e abiti con lunghe frange da indossare come le groupie degli anni 80 con alti stivali dorati. La palette è caratterizzata da una predominanza di colori neutri come il grigio, il nero e il bianco che vengono accesi dai tocchi di verde cedro e dalle sfumature metalliche che ci fanno subito pensare alle chitarre, uno degli strumenti simbolo del rock. Il risultato sorprende piacevolmente e conferma l’abilità di Elisabetta Franchi nell’interpretare, attraverso le sue creazioni, di cosa oggi hanno bisogno le donne in fatto di moda: abiti sexy per luccicare nella vita di tutti i giorni come se fossero sul palco di un concerto rock.

ERMANNO SCERVINO

È una lettera d’amore alla sapienza artigiana questa collezione di Ermanno Scervino Primavera/Estate 24 che prende vita nei chiostri dell’Università Statale di Milano. Lo stilista da sempre celebra la femminilità, esaltando la bellezza e l’unicità delle donne attraverso le sue creazioni ricche di ricami e in tessuti preziosi facendosi portavoce di una femminilità libera e volitiva. In questa collezione lo stilista costruisce un guardaroba di pezzi unici che sono espressione della maestria dell’atelier Scervino e dei suoi artigiani. “Senza gli artigiani, le mie creazioni non sarebbero come le vedete oggi”, confessa lo stilista nel backstage a pochi minuti dall’inizio della sfilata e aggiunge “Ma per essere contemporanei bisogna sposare la tecnologia con l’artigianalità altrimenti si rischia di fare capi d’alta moda destinati a pochissime fortunate”. In passerella gli abiti bustier, best seller del marchio, sono ricoperti di petali in organza, i lunghi abiti in chiffon sono mossi dalle ruches, i caftani hanno dettagli in pizzo e le gonne a matita sono tempestate di piccoli cristalli. E poi cardigan tricot con passamanerie dorate, giacche sartoriali illuminate da specchietti e giubbini in camoscio con ricami floreali. La palette vira dal bianco al nero, dall’azzurro al rosa passando per tutte le sfumature del sabbia e del marrone. Ridotti all’essenza invece gli accessori: cestini in paglia e sandali rasoterra. Ermanno Scervino con questa collezione esalta la forza degli abiti come strumento di autodeterminazione e porta in scena una moda intergenerazionale che sicuramente riscuoterà molto successo sia tra le sue clienti abituali sia tra le giovani ragazze sempre alla ricerca di capi unici e di qualità.

FERRARI

“Da Ferrari tutto è potente anche il desiderio”. I motori sono già caldi da Ferrari e Rocco Iannone, direttore creativo del marchio italiano riassume così la nuova collezione primavera-estate 24 a pochi minuti dall’inizio della sfilata. “La potenza del desiderio è un sentimento senza tempo” confessa lo stilista,” che da sempre pulsa nel cuore dell’universo Ferrari generando, in chi lo vive e lo circonda, un riflesso di passione incondizionata, una forma continua di devozione che disegna i contorni indelebili del mito”. Ed è proprio il desiderio a spingere Iannone verso una nuova dimensione di complessa semplificazione e di pura sublimazione. “Questa collezione è minimale, ma non basica. Ho voluto portare il corpo al centro assoluto della scena, esaltandone la bellezza e la sensualità attraverso l’essenza della forma, del colore e della materia” sottolinea il creativo. Iannone in questi mesi ha indagato i codici stilistici di Ferrari concentrandosi sul workwear, sul sartoriale e sul racing, ma anche sull’artigianalità e l’eccellenza made in Italy, valori da sempre cari al marchio del Cavallino Rampante. In passerella il lavoro certosino di Iannone prende vita: le silhouette si fanno cortissime o lunghe, le maniche degli abiti hanno linea curve e maniche voluttuose grazie alle imbottiture “rubate” al mondo della Formula 1, i volumi vengono esasperati.

Le maglie in garza dal colore nude esaltano ed avvolgono il corpo come un bozzolo, la vernice lucida si tinge di rosso come la carrozzeria dell’a celeberrima auto, i completi in denim hanno un aspetto vissuto e ricordano le tute dei meccanici mentre la pelle si fa leggera e impalpabile come una nuvola. La palette produce una sequenza di stratificazioni cromatiche in un continuo crescendo: bianco assoluto, carne, ambra, blu e ovviamente rosso Ferrari. Ad incarnare questo messaggio di energia e sensualità le top model Mariacarla Boscono e Irina Shayk. Una collezione forte con una narrazione potente esaltata dagli accessori: occhiali ergonomici a mascherina, lunghi guanti da pilota, gioielli scultura ispirati ai pezzi dei motori e la Maranello Clutch, una piccola borsa che viene sottoposta allo stesso processo di tintura che Ferrari adotta per le sue automobili. Del resto l’eccellenza è fatta di dettagli.

Milano Fashion Week giorno 4, dalla nuova Elisabetta Franchi alla sensualità iconica di Scervino passando per il “potente desiderio” di Ferrari: ecco cosa abbiamo visto
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