Il feretro del presidente emerito della Repubblica Giorgio Napolitano è giunto poco dopo le 9 di domenica mattina a palazzo Madama, dov’è stata allestita la camera ardente che durerà sino a lunedì pomeriggio. A scortare la salma nel tragitto dalla clinica Salvator Mundi del Gianicolo – dove l’ex capo dello Stato si è spento venerdì 22 settembre a 98 anni – il picchetto d’onore dei corazzieri in motocicletta. All’arrivo erano già presenti Clio Maria Bittoni, 88 anni, vedova del politico defunto, i figli Giulio e Giovanni e i nipoti, accolti dal presidente del Senato Ignazio La Russa all’ingresso principale su corso Rinascimento. Dopo il messaggio di cordoglio recapitato a Mattarella da re Carlo III, alla camera ardente è arrivato anche Papa Francesco che si è intrattenuto di fronte alla bara del presidente emerito. È la prima volta che un Pontefice entra in Senato: ha deciso di presentarsi “per esprimere, con la presenza e la preghiera, il suo personale affetto a lui e alla famiglia, e per onorare il grande servizio reso all’Italia”.
La camera ardente, allestita nella sala Nassiriya, ha aperto per le autorità alle 10, alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, accompagnato dalla figlia Laura. Mattarella si è intrattenuto pochi minuti davanti al feretro e ha salutato i familiari: all’uscita è stato accolto da un lungo applauso dei passanti. Poco dopo l’apertura sono arrivati il presidente della Camera Lorenzo Fontana (Lega) e la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che ha scambiato alcune parole con Giulio, il minore dei due figli di Napolitano, professore di diritto amministrativo a Roma Tre. Presente il commissario europeo all’Economia, l’ex premier Paolo Gentiloni: “È stato uno straordinario europeista ha sempre avuto l’idea che lo sviluppo e la forza dell’Italia sarebbero stati possibili in un orizzonte europeo. La sua è stata una grande lezione”, ha detto. Re Carlo III ha inviato una lettera a Sergio Mattarella: “Caro Signor Presidente, ho appreso con grande tristezza della morte del Presidente Napolitano. È stato un servitore dello Stato devoto che ha dedicato la sua vita e la sua carriera alla promozione della democrazia. Ricordo con grande affetto il nostro incontro durante la mia visita a Roma nel 2009 e, in particolare, l’amicizia che esisteva tra il Presidente Napolitano e mia madre, Sua Maestà la Regina Elisabetta II. I miei pensieri e le mie preghiere sono rivolti alla famiglia del Presidente Napolitano e al popolo italiano in questo momento”.
A rendere omaggio tra gli altri il senatore a vita Mario Monti, ex presidente del Consiglio nominato proprio da Napolitano nel 2011, e gli ex presidenti della Camera Gianfranco Fini e Pier Ferdinando Casini. “Lascia un modo e uno stile di adempiere ad altissime funzioni pubbliche molto rigoroso, stile che è il contrario dell’inseguimento del consenso e della demagogia. È il fare il bene del Paese”, ha detto Monti all’uscita dalla camera ardente. Presente anche l’ex premier Mario Draghi, che si è intrattenuto qualche minuto e ha salutato ai familiari. Intorno alle 10:45 sono arrivati Elly Schlein, segretaria del Partito democratico (accompagnata dal capogruppo al Senato Francesco Boccia), e il presidente del Movimento 5 stelle Giuseppe Conte (con la senatrice Alessandra Maiorino).
Dalle 11 fino alle 19, e poi lunedì dalle 10 alle 16, la camera ardente è aperta anche al pubblico: il presidente La Russa ha stretto le mani ai primi cittadini che hanno fatto ingresso. Il flusso di persone che entrano ed escono dalla sala è continuo: la fila si allunga per corso Rinascimento fino all’incrocio con via degli Staderari. I funerali di Stato invece si terranno martedì a partire dalle 11:30 nell’Aula di Montecitorio: è la prima volta che un ex capo dello Stato sarà omaggiato con una cerimonia laica. Durante le esequie sono previsti diversi interventi, tra i quali, si apprende in ambienti parlamentari, quelli di Paolo Gentiloni, Gianni Letta, Giuliano Amato, del cardinale Gianfranco Ravasi e di Anna Finocchiaro.