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Enrica Bonaccorti e la diagnosi choc: “Altri due mesi e sarei morta. Il mio corpo urlava che qualcosa non andava”

"Ho avuto una grande fortuna, una scoperta accidentale mi ha salvato la vita": il racconto choc della conduttrice

di Francesco Canino

Altri due mesi e sarei morta”. È scioccante la rivelazione fatta poche ore fa da Enrica Bonaccorti via Facebook, dove attraverso un lungo post racconta di aver rischiato di morire e di essere stata sottoposta ad un intervento a cuore aperto durato ben otto ore. Tutto è cominciato all’inizio d luglio, con un prurito terribile e il corpo invaso da macchie: “Sembravo quella bambina bruciata che scappa da Hiroshima. Non avevo cambiato niente nell’alimentazione o nei farmaci, non avevo preso sole, insomma era solo il mio corpo che urlava che qualcosa non andava”, ha raccontato la conduttrice. Che ha cominciato a sottoporsi ad una serie di controlli per capire la causa di quelle eruzioni cutanee: inizialmente sembrava dovuto ad un calcolo renale, poi però una serie di approfondimenti ha rivelato che la causa era ben più grave.

“I cardiologi, il prof Leo, il prof Saglia, e il prof Giulio Speciale, insieme al dottor Quintarelli, vengono da me il giorno dopo col viso scuro per dirmi che c’è qualcosa che non va al cuore, serve una tac, poi una coronarografia, da cui stabiliscono che ho le arterie tutte ostruite, un paio di mesi e potevo andarmene”, ha spiegato la Bonaccorti. A quel punto si rende necessario un intervento ma nemmeno gli stent bastano: “Servono 4 bypass, prendere le vene dalle gambe per ricostruire un percorso alternativo che porti il flusso sanguigno al cuore. Sarà un’operazione a cuore aperto, che è durata in tutto otto ore!”.

Insomma, quello che sembrava un problema di routine, è un problema ben più grave: “Mi han detto che ho avuto una gran fortuna, una scoperta accidentale che mi ha salvato la vita, anche perché sono stata affidata al prof Massimo Massetti, direttore del dipartimento di scienze cardiovascolare del Policlinico Gemelli, che insieme al dott Lauria e alla sua equipe mi ha operata. Devo la vita a loro. E anche la qualità della vita che mi han fatto vivere dai primi di luglio ad adesso”. Solo a distanza di due mesi la Bonaccorti, che attualmente si sta sottoponendo alla riabilitazione, ha decisi di raccontare tutto al suo pubblico, compresi i problemi dovuti all’esilità del suo sterno, che ha complicato il quadro. “Circondata da persone meravigliose, la loro umanità nel prendersi cura di me mi ha fatto oltrepassare i dolori, le preoccupazioni, gli incidenti di percorso che l’esilità del mio sterno ha provocato. Mi sono sempre sentita in mani capaci e affettuose, non sarò mai abbastanza grata al prof Massetti e a ogni singolo infermiere/a che si è preso cura di me. Iniziato alla Paideia, poi alla Mater Dei, tanto al Policlinico Gemelli, fino all’ARS bio Medica, ultimo passaggio di questo lungo percorso, dove il prof Mancone con la riabilitazione e il dott Chiariello, il principe della mia ricostruzione sullo sterno, mi stanno aiutando a tornare da voi”, ha scritto ringraziando i medici. Poi l’appello finale: “Fate tesoro della mia esperienza, controllatevi quanto più potete, sperando soprattutto che abbiate la stessa fortuna che ho avuto io! Non vedo l’ora di ritrovarvi! Spero al più presto”.

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