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“Hanno telefonino e scarpe”: così Salvini sostiene che un migrante possa pagare 5mila euro di cauzione

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Mentre si barcamena nel tentativo di sostenere che la sua proposta di condono non è un condono, Matteo Salvini rispolvera la sua propaganda sui migranti per coprire i fallimenti ormai ammessi dalla stessa maggioranza di governo. Ospite a Dritto e Rovescio su Retequattro, il vicepremier e ministro dell’Interno si trova a dover rispondere sull’ultima trovata dell’esecutivo Meloni: chiedere 5mila euro ai richiedenti asilo sottoposti alle nuove procedure accelerate di frontiera che vogliono evitare di essere trattenuto in un hotspot o in un Cpr (Centri di permanenza per il rimpatrio). La domanda è quella che si sono fatti un po’ tutti: come fanno i migranti ad aver i soldi per questa specie di cauzione? “Ne hanno pagati altrettanti per venire qua – replica Salvini – poi molti arrivano con telefonino, scarpe, catenina, orologino…” Per il leader della Lega, quindi, avere con sé un semplice cellulare o addirittura indossare delle scarpe sarebbe sinonimo di ricchezza. Dove nasconderebbero i soldi i naufraghi però non è dato saperlo… Oppure Salvini vuole far credere che impegnando questi bene arriverebbero a recuperare fino a 5mila euro? Alla faccia delle scarpe…

L’intento del leader della Lega ovviamente è solleticare gli appetti di chi ritiene che i migranti che arrivano a Lampedusa non siano realmente poveri. Rischiano la vita in mare, ma non sono disperati perché “hanno le scarpe e l’orologino”. Salvini sostiene pure che la cauzione di 5mila euro ai richiedenti asilo “è qualcosa che è previsto dalle normative europee. Certa sinistra non può dire viva l’Europa quando l’Europa dice ‘mangiate la farina di insetti e andate tutti in giro con le auto elettriche’ e dire che l’Europa non esiste quando ti permette di mettere gli immigrati irregolari nei centri per le espulsioni e chiedere delle cauzioni”. Peccato che la direttiva Ue a cui fa riferimento Salvini, come spiegato da ilfattoquotidiano.it, è una scusa che non regge.

Poco importa al vicepremier, gli serve a rilanciare un altro slogan: “Al sistema Italia questa migrazione costa miliardi di euro, quindi chiederne una piccola parte a coloro che vengono qua illegalmente mi sembra assolutamente ragionevole“, dice sempre su Rete 4. E poi via con altre frasi a effetto: “A Richard Gere dirò con il sorriso sulle labbra che siccome lui ville e milioni ne ha, se gli piacciono gli immigrati clandestini ne può ospitare quanti ne vuole nel suo Paese e nelle sue ville“. E ancora: “Oggi il governo tedesco ha confermato che finanzia alcune ong che portano i migranti in Italia, non a Berlino, e poi ce li troviamo a bivaccare a Milano, Roma, Torino e Palermo e mi girano le scatole perché siamo una Paese sovrano”.

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