“È morto un criminale. Secondo me la sua cattura non è stata un successo dello Stato, ma una resa a fronte della sua malattia. Ha preferito farsi curare dallo Stato piuttosto che curarsi nella latitanza. Purtroppo, essendo laico, non posso neanche sperare in una giustizia divina. Questa sua latitanza è stata una vergogna per lo Stato, come lo sono state le latitanze di Bernardo Provenzano e di Totò Riina”. È il commento affidato a LaPresse da Salvatore Borsellino, fratello del giudice ucciso nel 1992, sulla morte di Matteo Messina Denaro, il boss stragista spirato nelle prime ore del mattino di lunedì. La sua cattura, avvenuta il 16 gennaio scorso dopo trent’anni di latitanza, “non ha portato a nessun contributo nella ricerca di verità e giustizia e sui segreti che si porta, soprattuto sui rapporti tra mafia e Stato”, sottolinea Borsellino.
All’AdnKronos invece parla Giuseppe Cimarosa, cugino del capomafia defunto che da anni ha rinnegato l’ambiente degli “uomini d’onore” di Castelvetrano, troncando ogni rapporto con la famiglia. “Quello che mi dispiace, e lo dico non per vendetta ma per giustizia, è che in carcere abbia trascorso così poco tempo. È morto troppo presto, avrebbe dovuto scontare più a lungo la sua pena, sperando che, facendosi un esame di coscienza, per una volta facesse la cosa giusta: iniziare a collaborare con la giustizia. Questo è quello che mi dispiace di più”, afferma. E si dice “sgomento” nel “vedere quanti messaggi di condoglianze e vicinanza ai familiari sono arrivati da parte dei miei concittadini e non solo, persone comuni. Sono messaggi terribili, ancora di più perché non si tratta di suoi coetanei, tanti sono ragazzi”.
In effetti sui social, tra i commenti alle notizie della morte, sono comparsi decine di messaggi di sostegno al boss: “Condoglianze alla famiglia”, “Riposi in pace e tranquillità”, “Che il Signore lo tenga in gloria e lo perdoni, pace all’anima sua“. Qualche esempio: “Condoglianze alla famiglia. Per me un amico d’infanzia poi ognuno di noi fa le sue scelte di vita, comunque non sta a noi giudicare”. “A me dispiace tanto sia che è stato preso sia che è morto. Riposa in pace zio Matteo, tranquillo che quasi tutto Castelvetrano è dispiaciuta per la tua morte perché il bene c’è sempre e la morte non si augura a nessuno”. Parole a cui fa da contraltare l’indignazione di tanti abitanti del paese di Messina Denaro: “Leggo i commenti e da castelvetranese provo un’immensa vergogna. La Sicilia è una terra meravigliosa, confido che i nostri figli possano cambiarla in meglio”, scrive un utente.