La più bella sinistra europea è diventata la più vergognosa. Syriza, fatta col sacrificio e l’orgoglio di migliaia di greci e di greche, con la devozione e il coraggio di capi senza paura, è finita in tasca a un imprenditore venuto da oltreoceano per farsene padrone.

Il capo del partito italiano, Renzi, è finito alla corte di uno sceicco beduino. Al nostro Tsipras, che aveva lottato col cuore e l’anima per la sinistra, è toccata una sorte peggiore: un anno dopo l’altro, cambiando nome, simbolo e bandiere, applaudito da obbedienti fedeli, ha portato alla catastrofe il partito che amava più di se stesso.

Una lezione durissima per tutti noi: la colpa non è del capo – che senza accorgersene si è trasformato in re – ma di noi tutti che non l’abbiamo avvertito, che l’abbiamo lasciato fare.

In questo momento amarissimo, rendiamo omaggio all’anima greca, nel bene e nel male, di Alexis Tispras: dimenticheremo i suoi errori, ma non il suo coraggio quando ha alzato la bandiera. Quanto a noi, rialziamola questa bandiera, in pochi o in tanti, senza più compromessi, senza paura: la strada è lunga, ma noi siamo greci.

Visualizza questo post su Instagram

Un post condiviso da Stefanos Kasselakis (@skasselakis)

Community - Condividi gli articoli ed ottieni crediti
Articolo Precedente

Siria, dodici anni di orrore dei tribunali militari da campo

next
Articolo Successivo

La standing ovation del Parlamento canadese al veterano ucraino che aveva combattuto coi nazisti nelle SS: il presidente costretto a scusarsi

next