Un consulente per le scene di sesso in scena? Ma per cortesia. Anche Michael Caine, colonna del cinema britannico e mondiale, per oltre quarant’anni sulla cresta dell’onda mette fortemente in dubbio l’utilizzo (oramai dilagante) dell’ “intimacy coordinator” sui set dei film. In una recente intervista al Daily Mail, il 90enne Caine ha affrontato la “novità” con grande senso dell’ironia: “Ma davvero esiste una roba del genere? Sul serio? Ma chi sono? Ai nostri tempi per fortuna non esisteva nulla di tutto ciò. Meno male che ho 90 anni e non interpreto più la parte di un amante”. L’intimacy coordinator, che sta prendendo piede anche in Italia, è una figura specializzata nell’ascolto e nel coordinamento delle sequenze più piccanti, o anche solo di scene più coinvolgenti tra attori, durante le riprese. “Ai miei tempi giravi semplicemente la scena d’amore e andavi avanti senza che nessuno interferisse. Hanno cambiato tutto”, ha continuato l’interprete di un film, tra le decine vissuti in primo piano, come Alfie (1966) dove interpretava un solitario donnaiolo. Caine si è lamentato anche del politicamente corretto: “è fastidioso non poter dire quello che si pensa e ad esempio essere accusati di qualcosa se si chiama qualche donna “tesoro” (Darling, in originale ndr). Caine recita in The Great Escaper, film che uscirà il 6 ottobre, nei panni di un anziano veterano della seconda guerra mondiale. L’attore interpreta la storia vera del signor Jordan che sgattaiolò fuori dalla sua casa di cura per partecipare alla commemorazione del 70esimo anniversario del D-Day in Francia nel 2014.
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