Scatta la controffensiva degli amministratori di Visibilia nei confronti dei Pm di Milano e degli azionisti di minoranza, tutta all’insegna dello scaricabarile sui vecchi amministratori. Nel mucchio di quelli da cui il nuovo cda del disastrato gruppo editoriale-pubblicitario non c’è solo la fondatrice e amministratratrice sino a fine 2021 Daniela Santanchè, attuale senatrice di Fratelli d’Italia e ministra del Turismo sotto indagine da parte della procura di Milano per falso in bilancio e bancarotta insieme al compagno Dimitri Kunz, alla sorella Fiorella Garnero e ad altri tre manager. C’è anche Luca Ruffino, ex azionista di maggioranza e capoazienda sino al suo misterioso suicidio. I nuovi amministratori attaccano le richieste avanzate dai Pm milanesi il cui tecnico Nicola Pecchiari – docente all’Università Bocconi – parla di “gravi irregolarità” nei bilanci sin dal 2016, e vanno all’assalto pure dei piccoli azionisti capitanati da Giuseppe Zeno che in una denuncia hanno chiesto l’ispezione della società. Nulla di tutto questo esiste e, se anche fosse, andrebbe addebitato ai precedenti amministratori, sostengono alcuni documenti depositati oggi dagli avvocati della nuova gestione. Non solo: i nuovi amministratori, compresi quelli nominati dopo il suicidio di Luca Ruffino, che si è sparato il 5 agosto, affermano che sarebbe stata sanata la posizione Inps di Federica Bottiglione, l’ex responsabile dei rapporti con gli investitori e con la Borsa che ha denunciato l’utilizzo degli aiuti pubblici per il Covid da parte di Visibilia con la cassa integrazione a zero ore nonostante lei e altri lavoratori fossero regolarmente al lavoro.

Le relazioni dell’azienda depositate in Tribunale in vista dell’udienza sulla denuncia degli azionisti di minoranza sono un attacco frontale alla procura e agli stessi soci dissenzienti. Secondo l’azienda, la relazione sui bilanci depositata dal professor Pecchiari non tiene conto di tutta una serie di fatti apportati dall’ultimo organo di amministrazione, comprese svalutazioni di crediti infragruppo, di avviamenti e di altre voci di bilancio, dunque sarebbe in ritardo sui fatti e non collimerebbe con la realtà attuale dell’azienda. In questo passaggio, il nuovo Cda di Visibilia prende nettamente le distanze dalle decisioni di bilancio e di gestione assunte dai precedenti amministratori, compreso il ministro Santanchè ma anche il manager Ruffino, affermando di essere in totale discontinuità con le loro gestioni. Tuttavia riconosce, di fatto, che alcune delle indicazioni del professor Pecchiari sulle “anomalie” nei conti di Visibilia, registrate dal 2016 in poi, sarebbero state effettivamente compiute, tant’è verò che – pur se anni dopo – i nuovi amministratori le avrebbero sanate. Le carte depositate dai nuovi amministratori di Visibilia sostengono poi che la società può farcela a ottenere il risanamento anche grazie all’accollo che la ministra del Turismo si è presa personalmente rispetto ai debiti della società, in particolare nei confronti dell’Agenzia delle Entrate, affermando che “l’accollante” ha “fornito garanzie personali e immobiliari di valore adeguato rispetto al debito complessivamente oggetto di accordi di accollo (comprensivo di banche e Agenzia delle Entrate) e per un valore periziato di 6 milioni di euro”.

Di diverso avviso, rispetto alla procura, è l’opinione del nuovo Cda di Visibilia anche sulla valutazione dell’avviamento dell’azienda. Con una corposa nota redatta da un proprio tecnico di parte, la società reputa invece che la revisione delle poste di bilancio apportata dagli ultimi amministratori sia corretta e consenta all’azienda di tornare a operare con successo, seppure in un business (amministrazioni condominiali) che non c’entra nulla con quello originariamente allestito da Santanchè e soci, ma ben più con quello di Sif Italia, la società quotata di Luca Ruffino. Da questo punto di vista, il nuovo Cda si dice certo del buon esito del piano di rilancio presentato e chiede dunque al tribunale di rigettare completamente le richieste di ispezione avanzate dai soci di minoranza. Notevole è il passaggio in cui i nuovi amministratori paiono prendere le distanze pure da Ruffino: “Conclusivamente, deve quindi rilevarsi come non sussista alcuna rinvenibile irregolarità di gestione, vieppiù da parte degli attuali amministratori, laddove, infatti la stessa Procura della Repubblica le riferirebbe al più al bilancio di esercizio dell’anno 2022, estraneo all’approvazione dei presenti amministratori in quanto approvato in data 7 marzo 2023 da altro CdA”. Ruffino però, nei mesi precedenti il suo misterioso suicidio, aveva rastrellato in proprio e attraverso Sif una quota del 73% di Visibilia, senza dichiararla però alla Borsa, alla Consob e al mercato. Una mancata dichiarazione che, secondo alcuni tecnici, potrebbe far scattare retroattivamente la nullità delle delibere assembleari che fossero state votate da Ruffino attraverso quote di azioni non dichiarate. Anche su questo fronte, il nuovo Cda prende le distanze dal morto, azionista di riferimento: “in proposito, si osserva in maniera dirimente come si tratti di questioni che non riguardano minimamente l’azione e l’operatività della società Visibilia Editore SpA, ovvero i suoi Amministratori, essendo comunque ed infatti, riferite unicamente alla posizione dei Soci della Società ed alla contrattazione di azioni sul mercato”.

La fiducia dei nuovi amministratori di Visibilia sul piano di risanamento però non pare convincere del tutto i nuovi revisori di bilancio della società, che indicano un distinguo rispetto ai conti al 30 giugno scorso. Nella relazione depositata in procura, la società di revisione Rsm effettua quello che in gergo si chiama “richiamo di informativa”, cioé un avviso agli investitori, in relazione ai documenti proposti e sottoposti da amministratori. In sostanza, pare che i revisori non abbiano preso in maniera autonomia le carte del bilancio, ma si siano mossi solo su documenti offerti dal Cda. Rsm scrive che “gli amministratori, preso atto e valutati i rischi e il fattore di incertezza legato alla realizzabilità del piano industriale 2023-2025 ritengono di poter confermare l’appropriatezza dell’utilizzo del presupposto della continuità aziendale e la sua sussistenza. Come descritto in Nota integrativa, tale circostanza, oltre agli altri aspetti esposti nella medesima nota, indicano l’esistenza di un’incertezza significativa che può far sorgere dubbi significativi sulla capacità del gruppo di continuare ad operare come un’entità in funzionamento”. Non vi è dunque sicurezza che la cura riesca a sanare Visibilia, le cui prospettive sono in mano a Sif Italia (la società di Ruffino ora in mano ai suoi eredi) e all’impegno che ha preso “in caso di sottoscrizione dell’aumento di capitale sociale in misura complessivamente inferiore a Euro 600 migliaia, a intervenire finanziariamente a supporto della Società per raggiungere tale importo, limitatamente alla parte eccedente il capitale sottoscritto e versato, mediante finanziamento soci o, alternativamente, contributo in conto capitale indipendente dall’operazione di aumento del capitale sociale”.

Quanto alle irregolarità nell’ambito della gestione della cassa integrazione nei confronti dei dipendenti Federica Bottiglione e Roberto Maggioni, segnalata dalla Procura della Repubblica con la nota dell’11 settembre, il nuovo Cda di Visibilia le respinge affermando che “ogni pretesa irregolarità in questione risulta a tutt’oggi oggetto di accertamento tramite indagini preliminari e dunque affatto definita. Inoltre, i due soggetti citati sarebbero dipendenti di Visibilia Editrice Srl e non di Visibilia Editore SpA“. Anche qui scatta lo scaricabarile: “Ogni attività riferita alla gestione della Cig è relativa al periodo 2020-2021 e dunque a una gestione del tutto pregressa ed estranea agli attuali amministratori”, scrivono i legali dell’azienda che aggiungono “costituisce dato obiettivo come Visibilia Editrice Srl abbia già provveduto a regolarizzare la posizione con l’Inps in riferimento a Bottiglione, come da documentazione che si allega, dovendosi attribuire a mere incomplete informazioni Inps quanto diversamente annotato dalla Procura nella propria nota dell’11 settembre.

Nei prossimi giorni saranno però i Pm che indagano su Visibilia, nella persona dell’aggiunto Laura Pedio e dei suoi colleghi, a depositare nuove carte. Altre controrelazioni saranno depositate anche dagli azionisti di minoranza. Poi il tribunale trarrà le proprie decisioni. Ma lo scaricabarile è già in corso.

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