Risalire dall’inferno, rinascere. Navigare nel successo fino ad annegarci dentro, cedere ai propri demoni interiori per poi vincerli, con la paura di dover tornare, presto, a combatterli di nuovo. È la vita che Benjamin Mascolo non avrebbe voluto, ma con cui, per sua colpa (come ha ammesso), si è trovato a fare i conti. Una storia di perdizione e redenzione, dipendenze, musica e poliamore che l’artista, diventato famoso con il duo Benji & Fede, ha raccontato a One more time, podcast di Luca Casadei prodotto da One Podcast.
Una chiacchierata di quasi due ore, durante la quale Mascolo è un fiume in piena: descrive l’infanzia difficile – vissuta tra le discriminazioni per il suo legame con l’Australia (di cui è originaria la mamma) e la malattia del papà, affetto da sclerosi multipla già da prima della sua nascita – e confessa di esser caduto già da piccolo nel vizio del fumo: “Fumavo sigarette e anche marijuana. Dopo due anni mi è venuta l’istiocitosi, una malattia genetica, rara, ai polmoni. Non riuscivo più a respirare, mi hanno ricoverato e sono stato tre settimane in terapia intensiva”. Ma nella sua adolescenza ci sono anche l’emarginazione, le difficoltà a scuola e i primi amori, con cui cerca di colmare le insicurezze: “Ho iniziato a mettere il mio valore nelle mani delle persone, se una ragazza dormiva con me, mi sentivo validato, mi sentivo bene”.
E poi, la grande passione per la musica: “A sedici anni sono andato a finire la scuola in Australia, ho fondato una band con un altro ragazzo, Fede ha visto i video su YouTube e mi ha contattato. Mi ha mandato un video in cui cantava Mad World e un altro brano di Chris Brown e sono rimasto stregato dalla sua voce”. Il resto è già storia. La firma con Warner, quattro album in studio, nove dischi d’oro e diciassette di platino. Tutto, costruendo un’intera carriera sul web: “Noi siamo stati i primi a puntare tutto sui social. Eravamo stati scartati da X Factor e da Amici, abbiamo puntato tutto su quello”.
Ma la notorietà ha (quasi) sempre un prezzo da pagare: “Non avevo idea di come gestire la fama. Ero continuamente in giro, tornavo a casa una volta al mese e c’erano venti persone accampate ad aspettarmi – spiega il cantante –. Ho vissuto il mio primo burnout a 23-24 anni. Tra il secondo e il terzo album stavo lavorando tantissimo, non ho prendevo pause e il mio corpo mi diceva di fermarmi. Mi ammalavo e ogni due settimane iniziavo un ciclo di antibiotici. Non ero abbastanza grato alla vita di quello che avevo. Ho iniziato a isolarmi, cadere di più nei vizi. Bevevo alcol e il mio sfogo era fare sesso. Non prendevo seriamente i rapporti e, contemporaneamente ferivo delle persone. Di questo mi dispiace”. Negli anni successivi, altra musica (tra cui la hit ‘Dove e Quando’), firmacopie, tour e persino il Forum di Assago sold out. Più tardi, la rottura del duo con Fede: “È una persona speciale, gli devo tantissimo, senza di lui non sarei dove sono oggi, devo ricordarmelo ogni giorno”.
IL POLIAMORE, BELLA THORNE E LA DIPENDENZA
Durante l’intervista c’è spazio anche per parlare della relazione di Mascolo con l’ex fidanzata Bella Thorne, attrice e cantante statunitense: “Sono andato in America per il Coachella (festival musicale organizzato in California, ndr), ci siamo incontrati e ci siamo innamorati. Mi ha affascinato la sua intelligenza, il suo modo di essere sé stessa”, racconta l’artista. Il loro è un amore aperto, poligamo, che presto mina l’equilibrio della relazione: “C’è stato un periodo in abbiamo avuto rapporti sessuali con altre ragazze, insieme. Non mi rendevo conto che quella cosa stava andando a erodere la nostra intimità, ero entrato in un loop che ha reso tossico il rapporto”.
La separazione da Thorne apre il vaso di Pandora e Benji vive un disagio crescente che lo porta ad assumere stupefacenti: “Facevo uso di anfetamine senza prescrizione, ci aggiungevo due, tre volte a settimana funghi psichedelici; poi sono arrivato a farmi sei, sette, pasticche di ecstasy in un giorno. Prendevo qualsiasi cosa ed emotivamente ero distrutto. Avevo calpestato i miei valori e trattato con insufficienza persone a cui volevo bene. Mi sentivo una persona di mer*a. Almeno una volta ho rischiato di morire di overdose e, in quel momento, mi ripetevo di voler vivere”. L’ultimo incontro con Bella è la sera in cui “ho toccato il punto più basso della mia vita”: sotto effetto di droghe, Mascolo oltrepassa il cancello della proprietà dell’attrice, si spoglia ed entrando in casa la spaventa a morte. Tornato in Italia, l’affetto della famiglia e degli amici lo salva: “Sono stato 30 giorni a Modena senza lavarmi, ordinavo con le app. Dovevo rinascere, fare quel piccolo passo. Ora è più di un anno che sono sobrio, scelta azzeccata”.
LA SOBRIETÀ E IL RITORNO ALLA VITA QUOTIDIANA
Adesso la vita gli ha dato un’altra opportunità e Benji non vuole farsela scappare. Oggi ha una ragazza, ha ripreso a fare musica e vorrebbe una famiglia e figli a cui trasmettere dei valori. Dopo un lungo percorso di psicanalisi è più consapevole, adulto: “Sopra qualsiasi cosba ho messo la salute, sono tornato ad allenarmi, mangiare bene, frequentare le persone giuste. Adesso che sono sobrio il mondo non è cambiato, ho degli strumenti in più, una bussola per navigarci dentro. Conosco il lato oscuro di me, devo tenerlo a bada”. Infine, un messaggio attuale e molto importante: “Bisogna avere il coraggio di chiedere aiuto, sei più coraggioso sei ha le palle di dire ‘ho sbagliato tutto, mi puoi aiutare’.