Quasi due mesi e mezzo dopo aver deciso la sospensiva della discussione sul salario minimo, alla Camera torna la proposta di legge delle opposizioni. La conferenza dei capigruppo di Montecitorio ha infatti deciso di calendarlizzarla per il prossimo 17 ottobre. A chiedere il rinvio compatta era stata la maggioranza, poco prima che la stessa presidente del Consiglio incontrasse le delegazioni di Pd, M5s, Azione, Alleanza Verdi-Sinistra. Il ritorno in Parlamento del dibattito può essere significativo per fare pressione sull’esecutivo, ma senza accordo con la maggioranza la proposta di legge rischia di non fare molta strada. Intanto si attendono le rilevazioni del Cnel guidato da Renato Brunetta, al quale Meloni ha dato il compito di elaborare una proposta governativa.
“Lo consideriamo un passaggio decisivo”, ha dichiarato la capogruppo alla Camera del Pd Chiara Braga, “e chiediamo che ci sia un adeguato coinvolgimento del Parlamento e che il Cnel renda note deliberazioni sulle quali sta lavorando essendo qui la discussione. Sentiamo gli anatemi del Governo, vogliamo sentire quello che Cnel ha elaborato”. Mentre proprio la segretaria dem Elly Schlein ha ribadito che quella per lei dev’essere la battaglia su cui puntare: “Presto riprenderà la discussione ingiustamente sospesa sul salario minimo. Noi siamo pronti e più forti, rafforzati dalla raccolta firme delle forze di opposizione che hanno sostenuto quel testo unitario”. Esulta anche Francesco Silvestri del M5s, che però ha accusato “maggioranza e governo di lanciare la palla in tribuna affidando il dossier al Cnel. La nostra battaglia non si ferma: lo dobbiamo ai quasi 4 milioni di lavoratori poveri del nostro Paese”. A Silvestri ha risposto il capogruppo di Fdi alla Camera Tommaso Foti, negando le resistenze della maggioranza: “Nessuna polemica, nessuno si è opposto, né poteva farlo, visto che il rinvio richiesto per l’esame della proposta è in scadenza. Siamo di fronte al trionfalismo dell’inesistente”.