Addio ad Albus Silente. Sir Michael Gambon è morto. Il celebre attore anglo-irlandese, che sostituì Richard Harris nella saga di Harry Potter, aveva 82 anni. Voce potente e sinuosa, viso mosto e gommoso, portamento austero e sgualcito come ogni attore inglese di razza vuole, Gambon ha avuto una elegante ricca carriera teatrale, una densa trasversale e curiosa carriera cinematografica, nonché una copiosa carriera da attore televisivo.
La carriera – Nato a Dublino ma trasferitosi con la famiglia a Londra nel primo dopoguerra dove il padre gli fece prendere la doppia nazionalità, Gambon intraprese la carriera teatrale nei primi anni sessanta con un plateale bluff: inviò un finto straripante e altisonante curriculum al capo del Gate Theatre di Dublino, venne preso, e dopo nemmeno un anno di tuornée fu notato da Laurence Olivier e finì nello stesso anno di Derek Jacobi a macinare Otello e Riccardo III tra Old Vic e National Theatre. Attorno ai 30 anni cominciò a recitare anche in ruoli più comici, poi ancora Brecht, Pinter, Miller, nonché il drammaturgo inglese Alan Ayckbourn. Nel cinema l’esordio è nel ’65 con la versione cinematografica di Olivier de l’Otello. Buffo il destino: tra un horror di serie B e l’altro, Gambon viene provinato per sostituire George Lazenby in 007 ma è definitivamente nel 1989 grazie a Peter Greenaway con Il cuoco, il ladro, sua moglie e l’amante (Gambon è il “ladro”) che raggiunge la fama allargata sia del filone art house, sia di tante medie produzioni di qualità che cominciano ad affermarsi tra Hollywood e Londra negli anni ’90: Toys, Il mistero di Sleepy Hollow, Plunkett &MacLeane o in The insider di Michael Mann (è il Ceo della famigerata e mortifera B&W).
Le interpretazioni – Belli robuste le interpretazioni in Gosford park di Altman nel 2000, come nel villain assieme a Costner e Duvall in Open range nel 2003. Nel 2005 rileva il ruolo di Albus Silente alla morte di Richard Harris nel terzo capitolo della saga del maghetto occhialuto, con Harry Potter e il calice di fuoco. Ha inoltre doppiato zio Pastuzo nel film d’animazione Paddington ed è stato voce narrante in Hail Caesar! dei fratelli Coen. Gambon si descrisse in una rara intervista recente come “un grande e interessante vecchio bastardo”. Adorato dal pubblico inglese e venerato alla pari di un Michael Caine o di una Judi Dench nel 2014 aveva dichiarato che aveva difficoltà a ricordare le sue battute: “Mi sento triste per questo. Adoro il teatro ma non riesco a vedermi interpretare di nuovo parti importanti”. David Jays sul Guardian nel ricordare l’attore appena scomparso ha sottolineato come Gambon amasse produrre artigianalmente copie di pistole antiche rivendendole come vere. “Artigianato e complicità, l’atto di creare qualcosa che sembra più che reale e si è tentati di trovare qui un’immagine dell’arte dell’attore. Il pubblico abbraccia l’autenticità nel mestiere del falso e Gambon ha portato peso e delicatezza, malizia e commozione di emozioni” nel recitare i grandi autori del teatro inglese e mondiale