Il suo ricorso in appello contro una nuova condanna a 19 anni è stato respinto e ora il dissidente russo Alexei Navalny verrà trasferito ad un carcere ancora più duro per almeno un anno, nello specifico in una cella singola. Finora Navalny, 47 anni, era detenuto in un carcere di massima sicurezza. “Ieri, subito dopo il mio appello, mi hanno portato davanti a una commissione e mi è stato detto che, a causa della mia incorreggibilità, sarò trasferito ad un ‘Ekpt’ per un periodo di 12 mesi”, dove “sono in vigore le condizioni di detenzione più aspre”, “il regime punitivo più severo per qualsiasi colonia penale”, ha detto lo stesso dissidente anti-putiniano.
Arrestato per frode nel 2021 dopo essere rientrato dalla Germania, Navalny in agosto è stato condannato a 19 anni di carcere per l’accusa di aver creato un’organizzazione per minare la sicurezza nazionale attraverso “attività estremistiche”. La sentenza è arrivata in un momento storico in cui il Cremlino ha deciso di definire “estremiste” tutte le organizzazioni legate all’oppositore: sia gli uffici regionali di Navalny sia la sua Fondazione Anticorruzione le cui video inchieste hanno creato più di un grattacapo a Putin e ai suoi alleati. “Mi sento come una rock star stanca sull’orlo della depressione – ha scritto sul suo profilo Instagram – . Ha raggiunto la vetta delle classifiche e non c’è più niente a cui aspirare – ha aggiunto – d’altra parte sono stato io che non sono volato in alto, ma sono caduto in basso. E lì, come sapete, possono sempre bussare“.
Navalny è considerato il principale avversario di Putin e si trova in carcere da due anni e mezzo. È stato arrestato nel gennaio del 2021, non appena ha rimesso piede a Mosca da Berlino, dove era stato curato per un avvelenamento che ha fatto temere per la sua vita e per il quale i principali indiziati, secondo gli occidentali, sono i servizi segreti russi. Navalny denuncia inoltre continui soprusi in carcere e di essere ripetutamente rinchiuso in un’angusta cella di punizione.