Politica

Quale idea di futuro ha la destra? Ecco gli episodi illuminanti: il primo, la celebrazione di Silvio

di Alessio Andreoli

Spesso mi chiedo quale sia la visione del futuro che hanno, per noi cittadini i componenti del governo ed i loro più accaniti sostenitori. E’ importante avere una visione perché permette di pianificare e dare un orientamento alle leggi, permette di prendere decisioni e fare scelte per raggiungere obbiettivi che realizzano la visione desiderata. Per capire la visione del destra-centro, oltre ad ascoltare le farneticanti promesse pre-elettorali ho ascoltato spesso le dichiarazioni e le esternazioni dei vari ministri, sottosegretari e simpatizzanti. Ovviamente anche le azioni intraprese dal governo stesso per attuare o tentare di attuare o comunque implementare atti che portano agli obbiettivi desiderati aiutano a capire.

Ci sono a mio parere alcuni episodi più illuminanti di altri, elementi salienti che sono estremamente esplicativi di quale sia la visione della società futura immaginata dai nostri governanti. Il primo e tra i più eclatanti è sicuramente la celebrazione di Silvio Berlusconi come grande uomo di Stato e innovatore illuminato dimenticando la sua probabile vicinanza alla mafia, dimenticando le leggi ad personam, dimenticando gli scandali sessuali del famoso, anche all’estero bunga bunga. Poi la difesa ad oltranza della ministra Santanchè che nell’informativa al Senato ha spudoratamente mentito al Parlamento ed agli italiani. Il Consiglio dei ministri a Cutro dove il nostro premier Giorgia Meloni non ha trovato cinque minuti di tempo per incontrare le famiglie delle vittime del tragico naufragio. Le promesse mancate di aiuti in Emilia Romagna dopo le esondazioni e le innumerevoli frane.

Un presidente del Senato, seconda carica dello Stato che con il suo racconto sugli avvenimenti di via Rasella tenta di stravolgere la storia. Il presidente del consiglio che paragona le tasse all’estorsione mafiosa definendole pizzo di Stato. Il ministro Nordio che vuole imbavagliare la stampa punendo chi pubblica le intercettazioni telefoniche delle inchieste della magistratura, che vuole depenalizzare i reati di corruzione, come se il Parlamento, i consigli regionali e comunali ed in generale la Pubblica Amministrazione fossero popolati da ingenui e candidi angioletti. La difesa delle idee omofobe nel libro del generale Vannacci. L’occupazione di quasi tutti i canali tv da parte di simpatizzanti, parenti e amici del governo. L’abolizione del reddito di cittadinanza sostituito da una manciata di spiccioli, tra l’altro non per tutti coloro che ne hanno bisogno, una vera e propria vergognosa elemosina.

Insomma tutto questo e molto altro rendono bene l’idea di quale società abbia in mente nella sua visione questo governo. Una società dove chi detiene il potere o la ricchezza ha tutti i privilegi e il diritto di fare tutto ciò che vuole mentre per i comuni cittadini viene pretesa una stretta e rigida osservanza delle leggi e delle norme a discapito della libertà individuale e della diversità di pensiero. Una Stato dove viene promossa la censura dei media attraverso il controllo dell’informazione e l’oppressione politica. Una società dove viene premiata la resistenza ai cambiamenti sociali e culturali per preservare a tutti costi le tradizioni ostacolando così il progresso arrivando a promuovere lo scetticismo verso la scienza preferendo alla scienza stessa credenze e teorie pseudoscientifiche animate dal negazionismo.

Questo è il futuro che ci aspetta con questo governo di destra-centro. Qualcuno dice o scrive che il governo non ha una visione chiara da perseguire e che sta navigando a vista vagando senza una meta concentrato solamente ad evitare eventuali ostacoli. Decisamente preferirei che fosse veramente così: nessuna visione! Chissà forse potremmo evitare danni maggiori anche se questo francamente non mi è di grande consolazione perché affrontare altri quattro anni in queste condizioni non mi entusiasma molto. Magari noi elettori, alle prossime Europee potremmo dare un segnale della nostra presenza e del nostro malcontento.

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