Musica

Ed Sheeran non strizza l’occhio al successo facile e canta la solitudine e il suicidio: “Non possiamo lasciare che vinca l’inverno”. Ecco il suo con “Autumn Variations”

Lasciare che il flusso creativo scorra, senza alcuna barriera né imposizione. Non importa se saltano i piani discografici, in fondo sono passati solo 4 mesi dall'ultimo disco, Ed Sheeran ha sfornato quattordici brani inediti che non strizzano l'occhio al successo commerciale. Nessuna hit, ma racconti intensi

di Andrea Conti

Solo Ed Sheeran con “Autumn Variations”, prodotto da Aaron Dessner dei The National, poteva sfornare un album nuovo di zecca, in barba al successo facile e alle hit radiofoniche. Un disco non proprio commerciale, non tanto per le sonorità (si va dalle chitarre e basso a un sound Anni 80, tornato in auge negli ultimi anni) ma soprattutto per i temi trattati. Nessuna hit solo racconti introspettivi. L’ultimo progetto discografico, infatti, si riallaccia in qualche modo alla analisi interiore del precedente “-“, pubblicato solo quattro mesi fa. Il cantautore riesce ad andare a fondo dell’animo umano, senza forzature e senza giudizi.

Così Ed Sheeran attraversa la solitudine, l’incapacità di affrontare la vita (“Amazing”), il legame con l’alcol (“That’s On Me” e “Spring”), i pensieri di un potenziale suicida (“Blue” e “When Will Be Alright”), il non reggere il giudizio degli altri e soprattutto l’incapacità di essere all’altezza delle aspettative degli altri (“Plastic Bag”), l’inadeguatezza del non trovare un posto nel mondo in “Page” (“vivere all’inferno fingendo che sia il paradiso”) e la perdita degli amici per chiudersi in sé stessi (“The Day I Was Born”). Come ha dichiarato lo stesso artista, questa è una raccolta non solo dei suoi pensieri personali, ma anche il frutto dell’ascolto di diversi suoi amici che gli hanno confidato paure, difficoltà o storie di terzi.

Ma non manca naturalmente l’amore declinato sia in senso spirituale che fisico (“Magical”, “Midnight” e “Head Heels”) o anche il racconto di un amore a distanza America-Inghilterra (“American Town”). C’è il rovescio della medaglia: perdere la speranza, dopo la fine di una storia d’amore (“Punchline”). “That’s on me”, invece, è un manifesto, quasi un rap, in cui velocemente l’artista descrive un po’ sé stesso quando si sente svuotato ed è in cerca di ispirazione, ma gli input e le pressioni esterne si fanno sentire: “Voglio semplicemente creare cose, ma più ci vuole più tempo, mi sento svuotato, non ricordo un giorno in cui sono stato sobrio, non sono in grado di prendermi la colpa”.

Per la promozione di “Autumn Variations” Ed Sheeran ha tenuto alcuni concerti speciali in giro per l’America e in 14 case di alcuni fortunati fan. “In questi concerti ho registrato segretamente l’album dal vivo di ‘Autumn Variations‘ – ha confessato l’artista – e ogni canzone è stata registrata in un soggiorno diverso per i fan, ma è stata tutta una sorpresa totale. Siamo arrivati a casa di una fan alla fine della giornata e ho subito capito che sarebbe stato divertente. Avevano gatti, braccialetti dell’amicizia e alcune bevande alla frutta per iniziare, ma una volta che ho suonato la canzone dell’ultimo album ho detto di portarmi a fare un giro. Quando sono entrato nella sua stanza ho visto un pianoforte. Mi ha chiesto se potevo suonare e io ho detto ‘non proprio, ma in un certo senso suono per svegliami’, quindi eccomi qui a suonare ‘Wake Me Up‘, per tutti i fan là fuori”. Come ha annunciato l’artista stesso ci saranno altri capitoli legati alle stagioni, quindi l’inverno, la primavera e l’estate. Nel frattempo come canta in “Spring”: “Resisti fino alla primavera, non possiamo lasciare che l’inverno vinca”.

Ed Sheeran non strizza l’occhio al successo facile e canta la solitudine e il suicidio: “Non possiamo lasciare che vinca l’inverno”. Ecco il suo con “Autumn Variations”
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