È stata una battaglia lunga, in cui l’attesa e la mancanza di risposte è stata ulteriore causa di sofferenze. Ma dopo aver ottenuto in agosto il via libera in agosto Anna, 55 anni, affetta da sclerosi multipla dal 2010, dopo undici mesi di attesa può accedere alla morte volontaria assistita. Si tratta della la prima cittadina friulana, e la quinta persona in Italia come fa sapere l’Associazione Luca Coscioni.

La prima volta – Il caso di “Anna” è particolare perché, per la prima volta in Italia, viene riconosciuto che “l’assoluta e completa assistenza da parte di terzi” rientra nei requisiti ammessi dall’Asl come “trattamento di sostegno vitale”. Quella della 55enne è patologia irreversibile senza possibilità di cura e senza alcuna terapia possibile. La donna si esprime con una voce estremamente flebile e ipofonica, ma è una vigile e perfettamente lucida. “È completamente dipendente dall’assistenza: mangia, si lava, si muove, va in bagno solo se fisicamente assistita da terzi. Quel filo di voce che ha, ancora per poco, le consente di comunicare la sua ultima volontà: accedere al suicidio medicalmente assistito”, aveva fatto sapere l’Associazione Coscioni.

L’iter – La donna il 4 novembre 2022 aveva fatto richiesta di accedere alla verifica delle sue condizioni per la morte assistita ai sensi della sentenza 242/2019 della Consulta (Dj Fabo/Cappato); il 4 luglio 2023, dopo la pronuncia del Tribunale di Trieste, l’Azienda sanitaria universitaria Giuliano Isontina (Asugi) è stata condanna ad adempiere entro 30 giorni alle verifiche delle sue condizioni. Lo scorso agosto è stata redatta la relazione della Commissione medica multidisciplinare per l’accertamento delle condizioni di Anna e il 26 settembre è arrivato il parere positivo del Nucleo Etico per la Pratica Clinica per l’Asugi.

Il Comitato etico sul caso della signora, preso atto delle considerazioni tecniche formulate dalla Commissione medica multidisciplinare relative alla sussistenza dei requisiti per l’accesso al suicidio medicalmente assistito – e delle individuate modalità di esecuzione in relazione alla scelta del farmaco, del dosaggio e delle modalità di somministrazione – “ha ritenuto che il percorso metodologico adottato sia stato condotto nel rispetto della tutela dei diritti, della dignità e dei valori della persona e che la condizione di vulnerabilità della signora Anna sia stata ampiamente supportata dagli organi tecnici competenti”.

Gli altri casi – Prima di lei avevano ricevuto il via libera Federico Carboni (nelle Marche) e la signora Gloria (in Veneto), che in seguito hanno confermato la propria volontà ricorrendo alla tecnica. Mentre Stefano Gheller (in Veneto) e ‘Antonio’ (sempre nelle Marche) dopo il via libera da parte del Comitato etico sono ora liberi di scegliere il momento più opportuno per confermare le proprie volontà o eventualmente attendere o modificare le proprie intenzioni iniziali, come la signora ‘Anna’. “Sono contenta che la mia scelta potrà essere rispettata in Italia, con i miei cari vicini, è la conclusione di un percorso. Posso ora decidere serenamente sui prossimi passi” ha fatto sapere Anna tramite l’Associazione Luca Coscioni.

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