Dalla persecuzione giudiziaria alle vittorie con il Milan. La cerimonia di intitolazione del belvedere di Palazzo Lombardia alla memoria di Silvio Berlusconi diventa l’occasione per il centrodestra di ritornare sui vecchi “cavalli di battaglia” del Cavaliere. Al 39esimo piano del grattacielo ci sono gli amici di sempre, Adriano Galliani e Fedele Confalonieri e i membri della famiglia. Il fratello Paolo ricorda la “sua discesa in campo per non voler consegnare l’Italia alla sinistra sacrificando la sua attività imprenditoriale e guadagnandosi tutte le persecuzioni”. E sul futuro del partito preannuncia che “è impensabile che noi come famiglia ce ne stacchiamo, mentre una partecipazione diretta la ritengo molto più improbabile”. E poi c’è la politica. Lega e Forza Italia schierano i propri “big”, dal vicepresidente del Consiglio, Matteo Salvini, alla capogruppo in Senato Licia Ronzulli mentre per Fratelli d’Italia sono assenti la premier, il presidente del Senato, Ignazio La Russa, e la ministra Daniela Santanchè. Davanti alla targa che ricorda “l’imprenditore visionario e innovativo, uomo delle istituzioni e politico lungimirante protagonista dello sport”, parla e si commuove anche la figlia Barbara. Alla commemorazione non hanno partecipato i consiglieri regionali del Pd e del Movimento 5 Stelle. “L’immagine di un gruppo di potere che celebra al piano più alto del Palazzo, la memoria di colui che per decenni è stato fra gli uomini più potenti d’Italia – attacca il consigliere del M5s Nicola Di Marco – restituisce il ritratto perfetto della distanza che esiste fra centrodestra e realtà. Arroccati in cima alla torre a celebrare quel sistema che quotidianamente lavorano per mantenere, segnano ancora una volta la distanza siderale fra loro e i cittadini, fra loro e i problemi reali”.