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Il torneo di schiaffi per la prima volta in Italia. Ma la gara femminile viene annullata, travolta dalle critiche: “Sessista, patriarcale e violenta”

Era stato annunciato come una grande novità e un successo in termini di pubblico: lo slap, il torneo di schiaffi, sarebbe sbarcato per la prima volta in Italia. Organizzato nell’ambito del Mo Fighting Show, famoso evento di kickboxing e muay thai, l’appuntamento era fissato per sabato 21 ottobre, ore 19, al Pala Gianni Asti di Torino. Ma la manifestazione ha subito scatenato le proteste di alcune associazioni femministe, che l’hanno accusata di essere sessista e violenta. Una polemica, questa, che ha infine costretto l’organizzatore ad annullare la competizione femminile, mentre quella maschile si terrà regolarmente, proprio come i match di kickboxing e muay thai.

Lo slap è una disciplina molto conosciuta in Romania e negli Stati Uniti, soprattutto tra gli appassionati degli sport di contatto, ma anche in Russia e in Polonia. Le regole sono piuttosto semplici. Due atleti si posizionano uno di fronte all’altro, divisi solo da un tavolo largo sessanta centimetri e alto centoventi: il primo deve tirare uno schiaffo, con i piedi paralleli e la sola rotazione del bacino, l’altro deve incassare il colpo senza muoversi, con la sola possibilità di chiudere gli occhi. Vince chi tira la sberla più forte o chi resiste di più a quelle dell’avversario. Per gli uomini gli schiaffi sono sul volto, per le donne sui glutei. Uniche protezioni le cuffie salva-timpano, i paradenti e le creme per la pelle.

A voler portare questa competizione in Italia è stato proprio l’organizzatore dell’evento, Mihai Oana, manager torinese 26enne di origine romena che da tempo fa parte dello staff del Thai Boxe Mania. A giudicare dalla vendita dei biglietti, l’edizione italiana del torneo prometteva di riscuotere un grande successo, con la presenza di un nutrito pubblico della comunità rumena e moldava di Torino. A inaugurare la competizione, salendo sul ring per una dimostrazione, sarebbero dovuti essere il campione rumeno Daniel Drugă e, per le donne, la campionessa rumena Naomi Star. Al torneo si erano iscritti una decina di atleti, tra uomini e donne, e il programma era in continuo aggiornamento.

E tuttavia, la competizione femminile è stata infine annullata, travolta dalle critiche di alcuni gruppi femministi. “E’ una vergogna”, aveva denunciato l’associazione Casa delle Donne, storica voce del femminismo torinese. “Siamo stufe che ancora oggi, a fronte di un’attualità che comunica violenze quotidiane sui corpi delle donne, possano essere promossi eventi che rendono le donne un oggetto sessuale. Sono l’ennesima manifestazione sessista, patriarcale e violenta”. Il riferimento era anzitutto alla locandina dell’evento, dove si vedono le due sfidanti seminude che mostrano il lato B, differentemente da quella maschile che ritrae in primo piano lo schiaffo. La scrittrice Francesca Fiore, attivista del duo Mammadimerda, aveva invece parlato di “pratica erotica” con il fine di “spillare soldi a poveri pervertiti che farebbero meglio ad andare su YouPorn: almeno lì è gratis”.

Gli organizzatori dell’evento avevano inizialmente respinto queste critiche: “Non è uno spettacolo sessualizzato o maschilista, e dopo Torino lo porteremo anche a Milano, Roma, Verona e all’estero”. Anche Mihai Oana aveva difeso la competizione, affermando di voler aprire una scuola di slap a Torino, per farlo diventare uno sport vero, e precisando che “il cuore delle quattro ore di show sono gli incontri di kickboxing e di muay thai. L’1% della manifestazione è dedicata agli schiaffi maschili e femminili: sono solo una dimostrazione, un momento di intrattenimento”.

Alla fine, però, Oana ha deciso di annullare la gara femminile. “Sono molto dispiaciuto che sia passato un messaggio completamente sbagliato di quello che vuole essere il Mo Fighting Show”, si legge in una nota. “Lo Slap Tournament aveva l’intento di essere una dimostrazione di carattere unicamente sportivo, in cui è il gesto sportivo, tecnico e il valore dell’atleta ad essere protagonista. Mi scuso personalmente con tutte le donne e le persone che si sono sentite offese”, ha aggiunto Oana. “Noi siamo e saremo sempre contro la violenza di genere e contro ogni discriminazione e a testimonianza del mio impegno contro la discriminazione e la violenza sulle donne e per non essere promotore di valori che non mi rappresentano, abbiamo deciso di annullare la dimostrazione dello Slap femminile”.

Oana ha invece rigettato ogni accusa rivolta all’Amministrazione comunale. Il capogruppo del Movimento 5 Stelle, Andrea Russi, aveva contestato il patrocinio dato dalla Città di Torino al Mo Fighting Show. “Non è una barzelletta: il Comune ha fornito il patrocinio alla gara di sculacciate con la star di OnlyFans”, aveva attaccato Russi, riferendosi a una delle atlete arruolate per la competizione. Il politico pentastellato aveva dunque chiesto all’assessore allo Sport Mimmo Carretta di “scusarsi con la cittadinanza”, mentre al sindaco Stefano Lo Russo aveva domandato di “intervenire personalmente per revocare immediatamente tale patrocinio che permette l’utilizzo del logo della Città durante l’evento e uno sconto del 50% sulla tassa sui manifesti”. A queste critiche ha risposto direttamente Oana, affermando che la la Città di Torino “non era al corrente della scelta di aggiungere all’interno del programma della manifestazione di kickboxing questa attività”.