Lanci di missili ad alta precisione e l’organizzazione di un nuovo corpo di volontari, formato dall’ex braccio destro di Prigozhin, per andare a combattere in Ucraina. Il Cremlino continua a investire e a pianificare la prosecuzione della cosiddetta “operazione speciale” in cui è impegnata da ottobre 2022, ovvero nell’invasione dell’Ucraina. Ed è di oggi la firma del presidente del decreto sulla coscrizione autunnale di 130mila cittadini russi “di età compresa tra 18 e 27 anni” che “non sono nelle riserve“. Si svolgerà dal 1 ottobre al 31 dicembre 2023. Secondo quanto riferito dalla Tass, nella precedente coscrizione periodica russa, avvenuta in primavera, sono state chiamate al servizio militare 147mila persone e lo scorso autunno 120mila persone.

Il lancio di prova del missile – Per quanto riguarda invece la messa a punto di nuovi dispositivi militari, dopo l’annuncio dell’aumento del 70% della spesa per la Difesa nel 2024, il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo Dmitry Medvedev ha partecipato al lancio di prova di un “missile ad alta precisione ammodernato” nel campo di Kapustin Yar, “con caratteristiche di precisione migliorate e raggio più lungo è destinato all’utilizzo nell’operazione militare speciale” in Ucraina. “La Russia – ha aggiunto ancora Medvedev- aggiorna le armi tenendo conto degli armamenti occidentali avanzati” e “questo continuerà fino alla vittoria nell’operazione militare speciale”.

Il corpo di volontari da inviare al fronte – Sul fronte degli uomini mandati a combattere, secondo i servizi segreti britannici centinaia di miliziani precedentemente associati al gruppo Wagner hanno probabilmente iniziato a ridistribuirsi in Ucraina. E ora Vladimir Putin ha chiesto ad Andrei Troshev, ex braccio destro del defunto Evgheni Prigozhin, patron del gruppo dei mercenari, di formare un corpo di volontari da inviare a combattere in Ucraina. “Nell’ultima riunione – ha detto Putin a Troshev, secondo la nota diramata dal Cremlino – abbiamo evocato il fatto che sarà impegnato nella formazione di unità di volontari capaci di condurre operazioni militari di vario tipo, ovviamente soprattutto nella zona della ‘operazione militare specialè”.

La riunione in questione, alla quale ha partecipato anche il viceministro alla Difesa Yunus-Bek Yevkurov, ha affrontato il tema dell’integrazione dei miliziani mercenari della Wagner nelle forze armate regolari di Mosca, di cui si parlava già nei giorni successivi alla morte di Prigozhin. Troshev, 61 anni, un colonnello dell’esercito in pensione noto con il nome di battaglia “Sedoi” (capelli grigi), proviene da San Pietroburgo, come Putin e Prigozhin, è un veterano delle guerre in Afghanistan, Cecenia e Siria ed era fino a poco tempo fa uno dei comandanti della Wagner in Siria. Per questo dal dicembre del 2021 figurava nella lista delle persone colpite da sanzioni dall’Unione europea.

Lo stallo della controffensiva: scarsi risultati sia di Kiev che di Mosca – A differenza di quanto dichiarato dal segretario della Nato Jens Stoltenberg, che appena ieri in visita a Kiev ha sottolineato come la controffensiva ucraina stia incassando successi, il New York Times traccia un bilancio di segno opposto: dall’inizio del 2023 la linea del fronte è cambiata poco e sia Kiev che Mosca hanno ottenuto risultati minimi, nonostante nove mesi di sanguinosi combattimenti. L’analisi, che si basa anche sui dati dell’Institute for the study of war (Isw), spiega che mentre l’Ucraina ha ottenuto piccoli guadagni nel sud, la Russia ha conquistato complessivamente un po’ più di territorio, soprattutto nel nord-est. Ma anche Mosca, che mirava a conquistare l’intero Donbass, non ha fatto grandi progressi nonostante mantenga ancora le sue forze sul 18% del territorio totale ucraino. Sommando i guadagni di entrambe le parti, la Russia controlla ora quasi 200 miglia quadrate di terreno in più in Ucraina rispetto all’inizio dell’anno.

Dall’inizio dell’anno sono passati di mano – da Mosca a Kiev e viceversa – meno di 500 chilometri quadrati di territorio. Il numero più basso di avanzamenti rispetto a qualsiasi altro mese della guerra è stato agosto 2023. Uno stallo prolungato potrebbe indebolire il sostegno occidentale all’Ucraina e fa il gioco della Russia. Secondo la ricercatrice del King’s College di Londra Marina Miron, ascoltata dal Nyt, piuttosto che cercare guadagni rapidi l’esercito russo sembra essere a suo agio nel mantenere il territorio che già controlla. “Non sta perdendo nulla se non avanza”, sostiene Miron. Le forze russe superano quelle ucraine di quasi tre a uno sul campo di battaglia e, con una popolazione più numerosa per rimpolpare i propri ranghi, la Russia potrebbe vedere una difesa prolungata come nel proprio interesse.

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