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“Sono mamma di 13 bambole (da 7mila euro l’una). Sono i miei figli, li porto al parco e gli cambio i pannolini, ma quando mi stanco li lascio sul tavolo”

Jess Ellis, 27 anni, e il suo fidanzato Avery Raassen, 33 anni, entrambi di Londra, hanno messo su una famiglia molto numerosa. Ma finta. Composta da giocattoli iperrealistici: i bambolotti reborn

di Simona Griggio

Ha tredici figli tutti piccoli. Li porta in giro sui passeggini al parco giochi, cambia loro i pannolini e li mette a nanna. Ha partorito sei-sette gemelli per volta? No. Sono soltanto le sue bambole realistiche. Jess Ellis, 27 anni, e il suo fidanzato Avery Raassen, 33 anni, entrambi di Londra, hanno messo su una famiglia molto numerosa. Ma finta. Composta da giocattoli iperrealistici: i bambolotti reborn. “È terapeutico tenerli in mano – spiega la donna su TikTok – se sei stressato o ansioso è molto rilassante. In un certo senso, ti aiutano a prepararti per essere un vero genitore”. Jess, con il supporto del partner “che non aveva mai cambiato un pannolino in vita sua”, ha cominciato a collezionare bambole reborn modellate sui neonati già prima della pandemia. Ha incontrato quelle creature online e, giorno dopo giorno, ha speso 6.000 sterline (circa 7.000 euro) per costituire la sua famigliola perfetta.

La sua prima bambola, Rebecca, è una bambina di un mese acquistata per 250 sterline. Poi, per darle una compagnia, è arrivato il fratellino Sam, un neonato, per il valore di 560 sterline. A quel punto, uno dopo l’altro, sono arrivati Brooklyn, di otto mesi, Manuela, Annalise, Aria, Zain, Lilly, Charlie, Pippa, tutti di età diverse. Infine Cookie, una bimba nata prematura. La più costosa di tutta la cucciolata: acquistata per 1.700 sterline. Jess sul suo profilo di TikTok @rebornsofjess, che ha quasi 300mila follower, rivela che il suo fidanzato è “incredibilmente solidale” con la sua passione. La aiuta persino a vestire i bambini. Sul social pubblica video in cui mostra i suoi segreti per prendersi cura di loro. E si emoziona davanti a una piccolina con il vestitino fatto a uncinetto: “Mi piace guardarli. A volte se li guardo molto rapidamente posso persino ingannarmi nel pensare che siano reali”.

Tranne per alcune scene non proprio rassicuranti. Da horror. Come quando fa vedere come si sistema la testolina floscia di un finto bambino. La si stacca dal corpo e la si riposiziona dopo aver messo a posto l’imbottitura del collo. Jess è una mamma consapevole che i suoi piccoli sono finti. “Riconosco che non sono veri bambini – spiega – e spesso li lascio in posti dove sicuramente non dovrei lasciare un vero bambino, come su un tavolo”.

Durante la pandemia la donna era ansiosa di uscire di casa: temeva di contrarre il Covid. Ma portare i bambini con sé per fare una passeggiata al parco sarebbe stato di aiuto. E’ stato allora che il fidanzato le ha comprato una carrozzina per incoraggiarla a uscire. “Ha funzionato molto bene e dopo qualche mese sono stata in grado di uscire anche da sola senza la carrozzina”, rivela. Preferenze fra i pargoli ne ha? “La mia bambola preferita al momento si chiama Aria – racconta – lei è la mia bimba più recente. Quando stavo scorrendo Facebook e ho visto il suo creatore mettere la foto ho pensato che fosse una vera bambina”. E prosegue. “Spesso la tengo nel suo seggiolino perché è lì che penso che sembri la più realistica di tutte. Sembra che l’abbia appena portata a casa dall’ospedale, è bellissima”.

Le risposte a questa sua passione bizzarra da parte della famiglia d’origine e dagli amici sono state contrastanti. “Mia madre, Nicky, 60 anni, era molto solidale – svela – è stata adorabile e ci ha persino portato a uno spettacolo di bambole”. Non dello stesso avviso il padre: “Mio padre, Andrew, 55 anni, pensa che tutto questo sia molto bizzarro ma è anche orgoglioso di me per aver fatto qualcosa che mi piace e di cui non mi vergogno a parlarne”. Ora Jess ha trasformato la sua passione in una lavoro part time. E ha cominciato a vendere bambole rinate online. La coppia prima o poi avrà un bambino vero, dice Jess. Ma entrambi riconoscono che è una grande responsabilità e non sono ancora pronti. Nel frattempo si esercitano con i bambolotti. Tutt’altra cosa.

“Sono mamma di 13 bambole (da 7mila euro l’una). Sono i miei figli, li porto al parco e gli cambio i pannolini, ma quando mi stanco li lascio sul tavolo”
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