Per Rolling Stone è all’86esimo posto nella classifica dei cento artisti migliori di sempre, lo chiamavano 2Pac o Makaveli e ha lasciato un’impronta indelebile nella musica americana e globale. Dal suo omicidio – uno dei casi più celebri nella storia recente dell’hip hop – sono passati 27 anni, ma adesso la polizia di Las Vegas sembra aver trovato l’assassino di Tupac Shakur. A finire in manette è stato Duane Keith Davis. La svolta nelle indagini risale alla scorsa estate, quando le forze dell’ordine hanno perquisito la casa del sospettato sequestrando cellulari, un computer da tavolo, quattro portatili, alcuni tablet e una copia di “Compton Street Legends”, il libro di memorie (pubblicato nel 2019) nel quale Davis si definiva uno dei “testimoni ancora in vita” della morte del rapper.
All’alba di questa mattina, il principale indiziato è stato arrestato all’interno della sua abitazione. Secondo Marc Di Giacomo, procuratore distrettuale di Las Vegas, Davis sarebbe il mandante dell’esecuzione dell’artista allora 25enne, ferito a colpi di pistola nella notte del 7 settembre 1996 mentre si recava in un locale notturno e morto, sei giorni dopo, in ospedale. Gli investigatori, inoltre, hanno reso noto che la famiglia del presunto assassino fosse a conoscenza dell’indagine e avrebbe “accolto con soddisfazione” la notizia della risoluzione del caso. Non è da escludere, dunque, che lo stesso entourage di Davis possa aver contribuito in maniera decisiva alle indagini. Al momento, non sono stati forniti ulteriori dettagli.
UN’ICONA DELL’HIP HOP AMERICANO
Vincitore di diversi American Music Award, MTV Video Music Award e Grammy, nonostante la sua breve carriera Tupac Shakur è considerato un’icona del rap americano. Ventiquattro album pubblicati, dodici in studio (di cui sette postumi), due live e due raccolte (distribuiti sul mercato dopo la sua morte) e oltre 75 milioni di dischi venduti in tutto il mondo, 2Pac non è stato solo un artista amato e apprezzato, ma anche un attivista politico di prim’ordine. Attraverso la sua musica, ha sostenuto i diritti delle persone di colore e denunciato le ingiustizie sociali, battendosi anche su temi come la violenza delle gang, il razzismo, la povertà e la crudeltà della polizia. Infine, oltre a promuovere la centralità dell’istruzione e sottolineare l’importanza di seguire le proprie aspirazioni, ha fondato il gruppo Thug Life a sostegno delle comunità svantaggiate. Una voce per tutti. Ma soprattutto per emarginati, rifiutati, oppressi. Coloro che, per i più svariati motivi, non hanno trovato il loro posto nel mondo e nella società.