Pugno duro contro i migranti e l’urgenza di “colloqui di pace” per il conflitto russo-ucraino. Sono questi i due punti chiave su cui Robert Fico, uscito vincitore dalle elezioni in Slovacchia che si sono tenute sabato 30 settembre, ha posto l’accento durante la prima conferenza stampa a Bratislava, trasmessa dalla tv Ta3.
Il leader del partito Smer-sd ed ex premier del Paese, spinto a dimettersi nel 2018 dopo l’omicidio del giornalista d’inchiesta Jan Kuciak e della sua fidanzata, ha detto che ci sarà bisogno di “due settimane” per condurre i negoziati sulla formazione del governo.
Così come annunciato in campagna elettorale, Fico ha dichiarato la sua linea anti aiuti militari, e di fatto anti-europeista, per quanto riguarda il conflitto in Ucraina, sottolineando che la Slovacchia ha problemi più importanti delle relazioni con Kiev. “Crediamo che l’Ucraina sia un’enorme tragedia per tutti – ha detto l’ex premier – Se allo Smer verrà affidato il compito di formare un governo (…), faremo del nostro meglio per organizzare colloqui di pace il prima possibile”. Per Fico “altre uccisioni sono inutili”, per questo cercherà di spingere “anche in ambito Ue” per “trattative”. Un impegno che il partito, ha annunciato, si assumerà in ogni caso. “Non importa se avrò o meno l’incarico di premier”, ha premesso. “Meglio 10 anni di trattative sulla pace, sui compromessi, che lasciare altri 10 anni la gente a uccidersi reciprocamente e poi, dopo 10 anni, constatare che siamo rimasti lì dove siamo oggi”, ha detto ancora il post-comunista.
Il vincitore ha anche ribadito anche la linea contraria all’invio di armamenti a Kiev, dicendosi però pronto “ad aiutare l’Ucraina a livello umanitario e con la ricostruzione del Paes”. “Le elezioni non erano su inviare le armi in Ucraina o no, la Slovacchia ha i suoi seri problemi, che per noi sono prioritari”, ha aggiunto.
In conferenza stampa il socialdemocratico non ha fatto mistero anche delle sue idee sui migranti, annunciando che sarà “usata la forza per proteggere il nostro Paese dai migranti” e che saranno adottate “subito misure per la ripresa dei controlli alla frontiera con l’Ungheria”.
Secondo gli analisti un governo a guida Fico potrebbe portare la politica estera del Paese sempre più vicina a quella di Viktor Orban. Proprio il premier ungherese è stato tra i primi a congratularsi con Fico sottolineando che “non vedo l’ora” di “lavorare insieme a un patriota”.