La Russia potrebbe essere pronta a testare un missile a propulsione nucleare. L’allarme arriva da un reportage del New York Times che, analizzando le immagini satellitari di una remota base russa, ha ipotizzato che la zona stia preparando o abbia appena terminato un test per un missile da crociera con una testata nucleare. Secondo il giornale statunitense, i movimenti di aerei e veicoli russi intorno alla base nell’avamposto di Pankovo, nell’Artico, risultano simili a quelli effettuati per altri due test del missile Burevestnik, una delle armi di punta di Mosca conosciuta anche come SSC-X-9 Skyfall, nel 2017 e nel 2018. Anche gli aerei di sorveglianza degli Stati uniti che pattugliano la zona nelle ultime settimane hanno avvisato i propri piloti di non sorvolare l’area, confermando l’ipotesi del test militare.
“È difficile sapere con certezza se il test sia già avvenuto o meno, anche con le rilevazioni satellitari a supporto”, spiega a Ilfattoquotidiano.it Lorenzo Riggi, ricercatore e coordinatore del desk Russia e spazio post-sovietico del Centro Studi Geopolitica.info. “Quello che è sicuro è che negli ultimi anni la Russia ha intensificato la sua attività in termini di test legati al nucleare. E lo ha fatto soprattutto nell’ottica di mantenere una postura minacciosa sul piano internazionale, mostrandosi competitiva oltre al campo di battaglia in Ucraina”.
In passato la Russia ha effettuato 13 test missilistici, tutti condotti tra il 2017 e il 2019 e falliti. Lo conferma l’ultimo report della no profit statunitense Nuclear Threat Initiative dedicata al tracciamento e alla prevenzione dell’utilizzo di armi di distruzione di massa. Nel 2019 per esempio, i resti di un missile precipitati al suolo dopo il fallimento della missione sono esplosi durante le operazioni di recupero, uccidendo sette persone. Secondo il report della Nti il missile testato o in fase di test in questi giorni sarebbe un missile da crociera da secondo colpo nucleare, da utilizzare cioè in risposta a un attacco nucleare su target russi. Il missile potrebbe all’apparenza presentare una testata normale ma, scrive il NyTimes, a livello pratico potrebbe portare una piccola testata nucleare in grado di distruggere aree urbane e obiettivi militari.
“Non si tratta di armi immediatamente impiegabili nel conflitto con l’Ucraina. Anche riuscendo nel test ci vorrebbero anni per metterle in produzione”, sottolinea ancora Riggi. “Soprattutto, quello che c’è di rilevante in questo test non è la gittata da 14mila miglia del missile, cosa già ampiamente padroneggiata dalla Russia su altri ordigni militari, ma l’utilizzo di una tecnologia avanzata con vettori a propulsione nucleare, che se impiegati con successo porterebbero la Federazione russa a un avanzamento militare significativo e applicabile anche in altri settori”, conclude il ricercatore. Le autorità russe non hanno mai fornito dettagli sul design del missile Burevestnik, mentre il presidente russo, Vladimir Putin, ne aveva parlato per la prima volta nel 2018 annunciando i nuovi sistemi d’arma di Mosca e non ha negato che si trattasse di un ordigno nucleare.