di Riccardo Bellardini
Non ci rendiamo conto, a volte, noi italiani, delle immense fortune che ci capitano. Ad esempio, un giornalista come Andrea Giambruno, compagno della Meloni, first gentleman eclettico e d’impatto, così protagonista delle cronache nazionali a suon di frasi iconiche, gli altri se lo sognano. Quel suo meraviglioso andare a ruota libera, liberissima. Il suo parlare di tutto e di più con assoluta leggerezza, senza freni. L’affrontare gli argomenti più complessi trasformandoli in pezzi da modellare con perle degne di un qualsiasi bar di periferia, che magico artista!
Altro che Il mestiere di vivere di Pavese, quel diario pieno di concetti astrusi, di introspezione, di noiosi e ingarbugliati ragionamenti interiori e di riflessioni intellettuali. Il “Diario del giorno” di Giambruno, su Rete Quattro, ci piace di più. È un capolavoro di scioltezza. Come sottotitolo, lo scatenato Andrea potrebbe aggiungere “ma che ce frega?”. Cosa importa infatti di tutti quegli italiani davanti alla tv? Ci si può preoccupare della sensibilità della gente? Ancora di questo dobbiamo tenere conto nel 2023? Il cambiamento climatico? Ma se ha sempre fatto caldo d’estate e freddo d’inverno, dove sta il problema? Di cosa ci stiamo a preoccupare?
Ma non vi sentite più tranquilli? È cosi lapidario, sicuro di ciò che dice, il temerario Andrea, tanto da farci passare l’angoscia, ancor di più se a dargli man forte è Vittorio Feltri, un altro maestro delle opinioni da bar, svincolate da ogni calcolo relativo all’accortezza o alla decenza di ciò che si afferma. Gli stupri? Ma care ragazze, un po’ di intelligenza! Attente quando bevete, non esagerate! Poi il lupo arriva, è ovvio che arriva.
Se ti ubriachi lo stupro lo devi mettere in conto. C’è da meravigliarsi se qualcuno non c’era arrivato prima.
Eccolo il talento visionario del Giambruno su di giri. La sua capacità di innescare quel “Cioè, qui si sta ribaltando la situazione”, reso immortale da Aldo Giovanni e Giacomo. Tutti a pensare che lo stupro sia ancora più grave e spregevole quando viene agito su una donna annebbiata dall’alcool o dalle droghe. E invece no. Grazie Andrea. Ci riporti sulla retta via di pensiero. Le donne devono avere la testa sulle spalle. E qui pure la tua Giorgia t’è venuta in soccorso.
E che dire di San Silvio Berlusconi gigante della geopolitica mondiale? E della sua lungimiranza nell’aver capito per primo che sarebbe stata un grosso problema la transumanza dei migranti dall’Africa verso l’Europa? Un elogio spropositato, in stile Mediaset, al Cavaliere scomparso da giugno, e uno straordinario, poetico accostamento tra i disperati che fuggono da guerre e povertà, e le greggi e le mandrie che si spostano in base ai cambiamenti stagionali.
Ci troviamo quindi a fronteggiare una temibile invasione di pecore.
Favoloso.
Chissà cos’altro ci dovremo aspettare. Quali altre interpretazioni, teorie originali, frasi ad effetto, puntualmente travisate da tutti, non comprese, solo per attaccarlo, questo genio di giornalista.
Alla fine di questo articolo, mi rendo conto di aver parlato di un personaggio vero. Non di uno dei protagonisti di un film distopico alla “Don’t Look Up”. Nella pellicola con DiCaprio, alcuni giornalisti commentavano una realtà segnata da una catastrofe imminente (un asteroide sempre più vicino a colpire la terra) con una superficialità grottesca, disarmante. I nostri tempi, così complessi e contorti, pieni di incertezza, possono e meritano di essere raccontati meglio.
Le massime di Giambruno? Lasciamole nei bar.