Kamel Jandoubi, ex ministro per i Diritti umani della Tunisia, è stato l’ospite della conferenza stampa alla sede della Stampa estera in Italia per parlare del regime di Saied. Presidente tunisino che, proprio nella serata di ieri, attraverso un comunicato ha fatto sapere che “non accettiamo la carità” di una parte dei fondi promessi dall’Unione Europea e legato al recente Memorandum firmato alla presenza di von der Leyen, Rutte e Meloni a Tunisi. Perché Saied rifiuta i fondi? “Bisogna leggere questa dichiarazione da una parte verso il popolo tunisino, con una propaganda legata all’idea ‘io difendo la posizione della Tunisia’, dall’altra è un modo di rimandare gli accordi per rispondere ad alcuni Paesi europei che hanno sollevati dubbi rispetto all’accordo e quindi alzando la posta non solo economica”.

Saied “vuole arrivare a togliere ogni condizionalità”. Dunque l’elargizione dei fondi non legata “al rispetto dei diritti fondamentali. Dobbiamo ricordare – sottolinea Jandoubi – che tra Europa e Tunisia c’è già un accordo, precedente al memorandum, che è l’accordo di associazione che parla chiaramente nel suo articolo 2 del fatto che qualsiasi dialogo debba basarsi sul rispetto della democrazia e dei diritti umani da entrambi i lati del Mediterraneo. Il rischio è quello di legittimare un Paese in piena deriva autoritaria”. Dopo la Libia, è dalla Tunisia che partono i migranti diretti sulle coste italiane. Come riescono le organizzazioni criminali a muoversi indisturbate nel Paese? “Bisogna sapere che Saied si appoggia sull’apparato di sicurezza ed è disposto a coprire qualsiasi loro azione in cambio del loro sostegno. E bisogna sapere che il sistema di sicurezza tunisino è corrotto. Certo, ci sono reti di trafficanti che non possono agire senza la complicità dell’apparato di sicurezza”. Tra apparati di sicurezza e i capi delle organizzazioni criminali “c’è sicuramente una collusione”. Per Jandoubi il tentativo di replicare l’accordo con Erdogan per bloccare le partenze dei migranti dalle coste tunisine “non è possibile”. “Attraverso il ‘Memorandum’ l’Europa legittima un regime dittatoriale in cambio di una collaborazione sull’immigrazione ma non funzionerà, così – conclude Jandoubi – l’Unione europea continua a ripetere lo stesso errore di tenere come pilastro fondamentale di immigrazione ed asilo non la gestione interna, ma quello della gestione esterna affidandosi a regimi e governi vicini a milizie e le conseguenze sono abbastanza evidenti”.

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