Una notte passata in un appartamento tra studenti, tre ragazzi e due ragazze, dopo avere frequentato alcuni locali del centro e bevuto alcol. Alla mattina una di loro due si sveglia sul divano letto della casa, ancora stordita dall’alcol, mentre un giovane di 27 anni, anche lui presente alla serata, sta abusando di lei. La vicenda risale alla notte tra il 22 e il 23 ottobre 2021, ma il processo con rito abbreviato si è già svolto: l’imputato, Edoardo P., 27enne originario di Firenze, è stato condannato a 4 anni e due mesi. A colpire, scrive La Stampa che racconta la vicenda, è anche il luogo dove è avvenuta la violenza: l’appartamento era infatti quello della figlia di Urbano Cairo, figlia del presidente di Rcs e del Torino Calcio che però non è mai stata sfiorata dalle indagini ed era ignara di quanto il condannato, suo caro amico, stava facendo alla ragazza. I cinque invitati alla serata provenivano tutti da famiglie bene e la maggior parte frequentava la Bocconi. Nel letto sul soppalco dormivano la padrona di casa e il suo fidanzato, nel divano letto al piano terra la giovane vittima della violenza insieme agli altri due ragazzi. Quello non coinvolto nella violenza ha dichiarato di non essersi accorto di nulla, e di fatto è rimasto fuori dalle indagini.

La serata – Tutto accade di venerdì sera. Il giovane condannato, Edoardo P., sarebbe arrivato soltanto a dormire nell’appartamento a notte fonda. Col gruppo c’è anche un altro ragazzo che però non si fermerà a dormire a casa della figlia di Cairo. Dopo essere stati prima al “Panika” di Porta Nuova e poi al “Play Club”, il gruppo arriva all’alba nell’appartamento di Brera. Con molto alcol in corpo. Una volta a casa, decidono di mangiare un piatto di spaghetti. A notte fonda arriva Edoardo P., che aveva trascorso la serata altrove, mentre intorno alle 6 uno dei tre ragazzi che si erano sdraiati nel divano letto con la 25enne se ne va. Rimangono lei, Edoardo e un altro ragazzo, quello che non è mai entrato nelle indagini. All’alba lei si sveglia, si rende conto di quello che le sta succedendo. Resta colpita dal fatto che l’altro giovane non sia intervenuto per fermare quanto stava accadendo e non riesce ad andarsene: lo farà un’ora dopo e si farà accompagnare da alcune amiche all’ospedale e in serata a fare denuncia. Vengono raccolte tutte le testimonianze dei presenti, inclusa quella della figlia di Cairo che dice di non essersi accorta di niente, ma spiega che l’accusato è un suo caro amico e non crede possa avere compiuto una violenza simile. Ma i giudici credono alla vittima e lo condannano.

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