Quello non sono io, ma un sosia creato dall’Intelligenza Artificiale. Tom Hanks è finito vittima di un attacco dell’IA ed è subito intervenuto sul suo profilo Instagram per denunciare il video fake. Si tratta di un breve spot sull’igiene orale che l’ha visto suo malgrado protagonista. “Attenzione! C’è un video che promuove qualche piano dentale con una versione della mia immagine fatta con l’intelligenza artificiale. Io però non c’entro nulla”, ha scritto il protagonista di Forrest Gump. Ad un osservatore un po’ più attento salta subito all’occhio che il software di IA sia ancora piuttosto grossolano nel ritoccare visi e dettagli umani, ma tant’è.
L’attore premio Oscar ha dovuto ribadire fermamente la su estraneità e anche un certo fastidio rispetto a questi trucchetti invasivi che sembrano già tragica realtà. “Chiunque può ricreare la propria immagina a qualsiasi età con l’AI o la tecnologia deepfake. Potrei venire investito da un bus domani ma le mie performance potrebbero continuare in eterno”, aveva spiegato l’interprete di Big lo scorso maggio ospite del The Adam Buxton Podcast.
“È una sfida artistica ma anche legale. Senza dubbio poi le persone potranno capire che si tratta di qualcosa fatto con l’intelligenza artificiale, ma gliene importerà qualcosa?”. Hanks così sollevato parecchi dubbi sui limiti legali ed etici i questa nuovo filone aurifero per i grandi capitalisti delle produzioni audio video che potranno sostituire attori e attrici in film, serie, programmi, video e spot risparmiando ampiamente sui costi e intascandosi ulteriori profitti. Come segnala Wired, le perplessità su questi mezzi di generazione digitale di doppi fasulli degli esseri umani è tema dirimente proprio dei recenti scioperi ad Hollywood di sceneggiatori e attori.
Tra le voci critiche è stata anche Zelda Williams, figlia dell’attore Robin Williams, amato interprete de L’attimo fuggente, che ha protestato con veemenza rispetto all’uso totalizzante dell’intelligenza artificiale nei diabolici piani dei produttori: “Non sono imparziale in questa lotta della Sag (il sindacato degli attori, ndr) contro l’AI. Da anni sono testimone di come molti stiano allenando questi modelli per creare/ricreare attori senza il loro consenso, come con mio padre (…) ho sentito un’intelligenza artificiale usare la ‘voce’ di mio padre per dire qualsiasi cosa si voglia e personalmente lo trovo molto disturbante, ma le conseguenze di tutto ciò vanno ben oltre i miei sentimenti personali”.
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