Musica

X Factor, “tutta colpa degli ebrei”: il testo della concorrente Anna Castiglia fa discutere

"Il testo contiene anche della genialità personalmente però, credo che chi la ascolta superficialmente potrebbe pensare che è ancora un pensiero corrente quello che gli ebrei dominano le finanze mondiali", le parole di Vittorio Pavoncello, Presidente della Federazione Italiana Maccabi (Federazione che raccoglie ed organizza le attività sportive e culturali nelle comunità ebraiche)

Se uccido un uomo è colpa del tg … Se ho capelli grassi è colpa dello smog… Non ho mai soldi in tasca, li chiedo sempre ai miei, ma sono in bancarotta, tutta colpa degli ebrei“. Questo il testo della canzone dal titolo “Ghaliportata alle audizioni di X Factor da Anna Castiglia. Un testo che ha fatto irritare Vittorio Pavoncello, Presidente della Federazione Italiana Maccabi (Federazione che raccoglie ed organizza le attività sportive e culturali nelle comunità ebraiche): “Ascoltandola si rimane male, però poi ascoltando meglio il testo ci siamo resi conto che la cantautrice se la prendeva con tutta una serie di luoghi comuni, mettendoli alla berlina. Il testo contiene anche della genialità personalmente però, credo che chi la ascolta superficialmente potrebbe pensare che è ancora un pensiero corrente quello che gli ebrei dominano le finanze mondiali. Quella frase estrapolata potrebbe avvalorare luoghi comuni di antisemitismo“, ha detto all’Adnkronos. Insomma una visione chiara, che invita come sempre a fare attenzione al contesto. E i giudici? Dargen D’Amico ha detto che si tratta di “un ottimo testo, si sentono forti le tue influenze. L’attacco del ritornello è proprio Gaber. Io magari cercherei di scostarmi per diventare ancora più tagliente in quello che fai. E ti auguro che Ghali faccia un pezzo dal titolo Anna Castiglia”. Chissà.

Qui il testo della canzone.

È colpa del passato,
che tiene incatenato,
il senso del giudizio,
della criticità,
se mi trova d’accordo
con tutto ciò che senti
e non riesco a fare dei ragionamenti.

È colpa degli Egizi
che hanno deglutito
la chiave del lavoro,
dell’organizzazione
e con la digestione
i succhi, l’erosione,
l’unica porta è la disoccupazione.

Se invece uccido un uomo
o pratico uno scempio
la colpa è del tg
che da il cattivo esempio,
infatti non lo guardo
per evitare il peggio
sapere solo il giusto
necessario è più saggio.

Sono una vittima eclettica
e non escludo la politica
e la musica
assoggettata dai terrori della fisica
vivo passivamente la mia attività.

E mi lamento tutto il giorno col telefono,
scrivo le lagne sul diario,
quello pubblico,
solo così accumulerò il giusto arsenico
per innaffiare questa mia calamità.

È colpa dei ministri se mangio le minestre
ma quelle della lidl,
da scaldare al microscopio
perchè le nostre tasse
le danno a delle tette
le stesse che ci rubano il marito
anche se frocio.

Se poi ho i capelli grassi
la colpa dello smog,
la frutta ha i pesticidi,
vado avanti con gli hot-dog.

Non ho mai soldi in tasca,
li chiedo sempre ai miei,
ma sono in bancarotta,
tutta colpa degli ebrei.

Sono una vittima eclettica
e non escludo la politica
e la musica
assoggettata dai terrori della fisica
vivo passivamente la mia attività.

E mi lamento tutto il giorno col telefono,
scrivo le lagne sul diario,
quello pubblico,
solo così accumulerò il giusto arsenico
per innaffiare questa mia calamità.

E i poveri cantautori
si vendono nell’app
ma fanno pochi ascolti
per colpa della trap
per questo ho fatto cambiamenti radicali,
adesso il mio modello è Ghali.

Yah, se non ti amo più è colpa dei tuoi
mi chiedono sempre “che fai?”.
Dico che è colpa di Freud
se sogni un amore che non darò mai.

Vasco ritiene che è colpa di Alfredo se la sua tipa è rientrata con il necro
Mi figlia è afflitta dall’anoressia
ma di sicuro non è colpa mia.
L’inquinamento è colpa del meteo.
È troppo forte, non sento,
io non mi pento del mio atteggiamento,
è colpa del ciclo.
Lo ammetto
non ho una vita sociale
ho preso il corona
è virale.
Se ottengo qualcosa è merito mio,
Se la perdo è colpa di Dio.

Sono una vittima eclettica
e non escludo la politica
e la musica
assoggettata dai terrori della fisica
vivo passivamente la mia attività.

E mi lamento tutto il giorno col telefono,
scrivo le lagne sul diario,
quello pubblico,
solo così accumulerò il giusto arsenico
per innaffiare
questa
per innaffiare
questa
per innaffiare
questa mia calamità.