I potenziali effetti collaterali della castrazione hanno frenato la curiosità dell'attore hard a provare questo trattamento
Quello della castrazione chimica è un tema che sta tenendo banco nelle ultime settimane, i casi di cronaca delle violenze di Palermo e Caivano. Così, Le Iene ha interpellato il “re del porno” Rocco Siffredi, domandandogli se fosse pronto a “farsi castrare”. E lui, parlando da uno studio medico, ha risposto: “Sono qui apposta. Sì, certo sono disposto a farlo, magari mi riposo anche qualche mese”.
Il tutto è stato immortalato in un servizio di Veronica Gentilini, andato in onda su Italia 1 nella puntata de Le Iene di ieri sera – 3 ottobre: Siffredi, dopo aver consultato il proprio urologo, ha mostrato seri dubbi e timori legati alla castrazione, che prevede l’utilizzo di prodotti medicinali con il fine di reprimere la libido. “Il mio medico ha detto che ci sono tanti effetti collaterali e ho paura”, le sue parole. Quindi lo specialista ha chiarito: “La castrazione chimica avviene prendendo dei farmaci che abbassano il testosterone, in questo modo l’eccitazione maschile e l’erezione dovrebbero essere difficili da raggiungere”.
Dopo l’iniziale approvazione, infatti, è arrivato il dietrofront da parte del 59enne, intimorito dai potenziali effetti collaterali della soluzione, come osteoporosi, depressione ed eccessiva sudorazione. Non solo: “Bisogna calcolare che teniamo una macchina ferma 6 mesi in garage e non è detto che questa riparta”, ha aggiunto Siffredi spiegando che, generalmente, queste sono pratiche che, una volta sospese, dovrebbero riportare gli stimoli sessuali presenti prima del trattamento. La soggettività è però padrona e l’uso del condizionale è quindi d’obbligo: “Mi sarei divertito a provarci per avere dei mesi di relax, come quando ero all’Isola dei Famosi, ma viste le conseguenze non me la sento”, ha concluso Rocco Siffredi.