Si chiama ‘Lockdown’ l’operazione con cui la polizia di Catania ha arrestato cinque persone nell’ambito di un’inchiesta della direzione distrettuale antimafia su presunte truffe ai danni dello Stato. L’ordinanza è stata eseguita dagli agenti del Servizio centrale operativo di Roma, della questura di Catania e del reparto prevenzione crimine. Il nome dell’operazione fa riferimento al fatto che il sodalizio criminale era dedito alla commissione di falsi per ottenere indebitamente contributi pubblici assegnati per fronteggiare l’emergenza economica conseguita alla pandemia da Covid-19.

Tra le aggravanti alle accuse ai danni del gruppo criminale c’è anche quella di avere agevolato il clan Santapaola Ercolano. Uno degli arrestati è infatti Gabriele Santapaola, 39 anni, dell’omonima famiglia mafiosa. Coinvolto anche un brigadiere dei carabinieri, Paolo Marragony, 50 anni, accusato di averlo favorito. A Marrangony viene contestato anche il reato di accesso abusivo a un sistema informatico protetto, avendo più volte consultato le banche dati di polizia per finalità diverse da quelle connesse al servizio. L’Arma di Catania ha sottolineato di avere “fornito piena collaborazione alla squadra mobile” con cui ha operato durante l’esecuzione della misura cautelare nei confronti del loro brigadiere.

Dalle indagini condotte tra marzo e novembre 2021 emerge che il gruppo criminale ha incassato contributi pubblici consistenti in finanziamenti di vario genere, erogati sulla base di documentazione falsa. Al vertice del sodalizio criminale ci sarebbero stati Alessandro Mirabella, funzionario di un noto istituto di credito di Catania, e il generale del consorzio fidi Cofisan, il 46enne Andrea Pappalardo. La leadership del sodalizio avrebbe assicurato a beneficiari terzi l’ottenimento fraudolento dei fondi pubblici, accompagnandoli nelle pratiche dalla presentazione di documenti falsificati fino all’erogazione indebita del contributo. Tramite intercettazioni telefoniche, telematiche e videoregistrazioni, gli inquirenti sono riusciti a ottenere le prove utili a far scattare il provvedimento.

Insieme a Marragony, Santapaola, Pappalardo e Mirabella va in carcere l’associato Michele Adolfo Valerio Pilato di 65 anni. Obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria invece per altri cinque indagati: Alberto Angelo Casisi di 32 anni, Paolo D’Angelo di 62 anni, Concetto Massimino di 56 anni, Paolo Monaco di 38 anni e Claudio Nicotra di 46 anni.

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