La tecnologia a Rna messaggero (mRNA) – premiata con il Nobel per la Medicina a Katalin Karikó e Drew Weissman – sta allargando come è noto la ricerca a nuovi vaccini su vasta scala. Tra questi c’è anche quello contro il Mpox, ovvero il vaiolo delle scimmie descritto in uno studio su Science Translational Medicine. Il team di ricercatori dell’azienda farmaceutica Moderna guidato da Alec Freyn e colleghi del Dipartimento Statunitense di Malattie Infettive sta lavorando allo sviluppo di un nuovo composto che si è dimostrato in grado di proteggere topi dal virus del Mpox, superando le proprietà immunostimolanti del vaccino già approvato per tale malattia. Che l’anno scorso ha destato l’allarme anche dell’Oms per l’aumento di casi.

Per prevenire il vaiolo e Mpox nelle persone a partire dai 18 anni di età ad alto rischio di infezione, è stato recentemente approvato il vaccino MVA-BN (virus vaccinico vivo Ankara modificato, prodotto dall’azienda Bavarian Nordic). In Italia, la vaccinazione è cominciata nelle Regioni con il più alto numero di casi segnalati: Lombardia, Lazio, Emilia-Romagna, Veneto.

L’Oms sottolinea, la necessità di non abbassare la guardia, in quanto Mpox resta una minaccia per la salute anche se l’emergenza sanitaria globale di Mpox è finita l’11 maggio 2023. I ricercatori Usa hanno formulato un vaccino a nanoparticelle lipidiche che veicola mRNA, il quale istruisce le cellule del corpo a produrre quattro proteine conservate sulla superficie del virus che controllano la sua entrata, l’adesione e la trasmissione.

Il vaccino ha indotto una risposta anticorpale neutralizzante contro il virus del Mpox nei topi e ha generato più anticorpi numerosi e potenti rispetto al vaccino MVA. I ricercatori hanno utilizzato la tecnologia dei vaccini a Rna messaggero, che. Il team ha anche testato diverse dosi di vaccino e combinazioni di antigeni del virus del Mpox nei topi, scoprendo che i vaccini con due o tre antigeni garantivano una sopravvivenza del 100% dopo l’esposizione letale al poxvirus vaccinia. “In definitiva, la piattaforma mRNA offre un’immunogenicità robusta, un design dell’antigene rapidamente adattabile, una produzione senza l’uso di cellule, e una comprovata dispiegabilità, senza gli eventi avversi che sono stati associati in passato ai vaccini attuali contro il vaiolo,” conclude Freyn.

Lella Simone

Lo studio

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