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Incidente Mestre, Armaroli (Cnr) smentisce Salvini a La7: “Colpa delle batterie al litio? Inaccettabile che lo dica, ecco perché”

“Le frasi di Matteo Salvini sulle cause dell’incidente a Mestre sono assolutamente inaccettabili“. Così a L’Aria che tira Nicola Armaroli, analista energetico del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr), boccia le incaute affermazioni del ministro dei Trasporti Matteo Salvini, che a caldo ha escluso che tra le cause potesse essere annoverata la fragilità del guard rail e ha spostato l’attenzione sul motore elettrico del veicolo (“Non è un problema di guard rail (…) Sentivo che alcuni vigili del fuoco parlavano del fatto che le batterie prendono fuoco più velocemente e più rapidamente di altre forme di alimentazione.(…) In un momento in cui c’è qualcuno dice ‘tutto elettrico’, ovviamente uno spunto di riflessione deve portarlo”.

Armaroli smentisce punto per punto la tesi di Salvini: “Innanzitutto, in caso di incendio non è il litio che fuoriesce dalla batteria, ma eventualmente altri materiali. Il primo dato oggettivo e inattaccabile è una cosa accertata dai numeri e dalle statistiche che sono state realizzate dalle compagnie di assicurazioni e delle autorità di sicurezza pubbliche: i mezzi elettrici sono a rischio incendi tra le 10 e 80 volte meno dei mezzi termici. Questo un ministro dovrebbe saperlo. Quell’autobus, come tutti i veicoli elettrici, ha dei dispositivi di sicurezza eccezionali per garantire la sicurezza delle persone”.

E aggiunge: “Molte cose dell’incidente non sono chiare, ma certamente l’autobus non è stato coinvolto in un incidente catastrofico, come sarebbe successo se davvero avessero preso fuoco le batterie al litio. Le gomme erano intatte. In un qualsiasi autobus ci sono tante altre cose che possono prendere fuoco, come le parti di plastica. E l’incendio può partire dalla batteria a bassa tensione, quella per i fanali per intenderci, presente in tutti i veicoli, anche quelli elettrici. Dare la colpa alle batterie al litio per questo tipo di incidente è un’azione assolutamente inaccettabile al momento“.

Armaroli puntualizza: “La domanda da farsi sarebbe un’altra e in effetti tutti i tecnici se la sono posta: cosa sarebbe successo se al posto delle batterie ci fossero state le bombole di metano e di idrogeno? Potevamo pensare che sarebbe andata così? Potevamo pensare che l’incidente sarebbe stato meno disastroso. È molto difficile pensarlo, quindi cerchiamo di usare le parole con moderazione e aspettiamo l’esito delle indagini. Sicuramente un incidente catastrofico non c’è stato in questo caso”.
E conclude: “I bus elettrici sono i bus più sicuri che circolano attualmente sulle strade. Quel bus di Mestre è caduto da 10-12 metri col suo peso da 13 tonnellate sulle batterie? Le batterie veramente erano sul tetto. E quelle batterie, ripeto, apparentemente non hanno avuto un incidente catastrofico”.