E alla fine – come da previsioni – il favore alle lobby di cacciatori e armieri è legge. A colpi di voti di fiducia è stato approvato definitivamente a Montecitorio il cosiddetto dl Asset (155 sì, 108 contrari e due astenuti) al cui interno – come denunciato da ilFattoQuotidiano.it – sono stati inseriti con un colpo di mano di Lega e Fratelli d’Italia alcuni emendamenti a vantaggio di doppiette e industria delle munizioni. Per di più in un articolo, l’11, che era dedicato agli aiuti economici nei confronti dei viticoltori.

I passaggi su cui i parlamentari – e il governo, con in testa il ministro-cacciatore Francesco Lollobrigida – si sono spesi sono tre: 1) depenalizzare l’uso del piombo delle munizioni in particolari zone, dette “zone umide” (fiumi, laghi, torbiere). L’utilizzo è vietato dall’Unione europea, sull’Italia grava una lettera di costituzione in mora della Commissione e, col testo approvato, è probabile che Bruxelles apra una procedura d’infrazione (da saldare con soldi pubblici, ovviamente); 2) ridurre il potere dei giudici amministrativi: quando le associazioni faranno ricorso al Tar per i calendari venatori adottati dalle Regioni non in linea con le direttive Ue, i giudici non potranno più bloccare i calendari, in maniera cautelativa (secondo il principio per il quale la tutela dell’ambiente ha valore maggiore degli interessi dei cacciatori), ma dovranno aspettare l’udienza in contradditorio tra le parti; 3) cancellare il ricorso, fino a ieri obbligatorio, al parere scientifico dell’Ispra prima dell’adozione dei calendari venatori.

E così le associazioni ambientaliste hanno scritto direttamente al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per denunciare quanto sta accadendo. Si tratta di Lac, Enpa, Lav, Leidaa, Legambiente, Lipu BirdLife Italia, Lndc Animal Protection, Federazione Nazionale Pro Natura, Oipa e Wwf Italia. In sintesi le associazioni denunciano “le gravi ed evidenti incostituzionalità presenti nel testo di conversione” del dl Asset. In particolare, secondo loro, l’articolo 11 “è stato stravolto con l’inserimento di una serie di regalie a produttori di munizioni tossiche da caccia e al mondo venatorio, del tutto estranee al testo originario. Il Parlamento è arrivato al punto di violare il Regolamento europeo approvato per fermare l’inquinamento da piombo nelle zone umide”.

Più nello specifico, dicono, “è assurdo che i parlamentari di maggioranza aggirino la norma europea, direttamente applicabile nel nostro ordinamento e che punta a tutelare la salute di tutti ponendo limiti all’utilizzo di una sostanza tossica”. E ancora: “L’irresponsabilità dei cacciatori, e dei parlamentari che hanno fatto proprie queste istanze, è giunta al punto di stravolgere anche l’art. 56 del Codice del Processo Amministrativo che consente ai giudici di sospendere atti amministrativi che possano portare pregiudizio imminente alla biodiversità, pur di continuare a sparare a specie minacciate o in aree protette o in tempi vietati”. E infine: “Abbiamo portato all’attenzione del Presidente della Repubblica tanta assurda follia affinché, nel rispetto delle sue prerogative, possa restituire con la forza della moral suasion della massima carica dello Stato dignità alla tutela dei diritti di tutti i cittadini e della salute di ambiente, animali e persone e porre il Paese al riparo da condanne delle Corti nazionali ed europee”.

Alla Camera è Angelo Bonelli, dei Verdi, a sollevare il caso: “La maggioranza di destra – ha detto – tutela la lobby dei cacciatori e degli armieri. Ancora una volta si manifesta come nemica degli animali. Il governo ha scelto di favorire gli interessi di una minoranza, mettendo a rischio la salute dell’ambiente e delle specie animali. Ancora più inquietante – prosegue – è il fatto che questo decreto abbia eliminato il parere scientifico dell’Ispra per consentire abbattimenti di specie animali protette. Questo è un chiaro segno di disprezzo per la scienza e l’ambiente da parte del governo. Abbiamo assistito con rabbia e sgomento al gravissimo caso dell’orsa Amarena, una creatura che ha pagato con la vita la mancanza di volontà politica nell’affrontare i veri problemi ambientali. Questo decreto è un’offesa alle specie animali protette e alla biodiversità del nostro Paese”.

Mail: a.marzocchi@ilfattoquotidiano.it

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