C’è sconcerto tra alcuni clienti di Intesa Sanpaolo che hanno scoperto che il loro conto è stato traferito su Isybank, la nuova divisione digitale operativa dallo scorso gennaio. Il passaggio è avvenuto infatti “d’ufficio” in base ad un sistema di silenzio – assenso. Per chi aveva scelto questo canale, la banca si è limitata da inviare una comunicazione sull’ app ma chi non l’ha letta oppure non ha espresso la sua contrarietà è stato automaticamente “dirottato” verso il nuovo istituto. Sinora si parla di 300mila persone che però, stando alle strategia della banca, diventeranno almeno 2 milioni nei prossimi mesi. Intesa Sanpaolo spiega che tutto è avvenuto nel rispetto delle norme di legge e che le persone che si sono lamentate sono molto poche rispetto a quelle sinora coinvolte. Una “percentuale irrilevante”, afferma la banca. Almeno per ora. L’Adusbef dice che alcune segnalazioni sono arrivate ma che attende di avere un quadro più preciso per prendere posizione sulla vicenda e valutare eventuali iniziative.
Il contratto è rispettato, qualche dubbio sul principio civilistico di buona fede è legittimo. La scelta dei conti da spostare è stata fatta analizzando i comportamenti del correntisti. Per chi faceva poche operazioni in filiale è stata decisa l’assegnazione alla divisione on line in quanto ritenuta più adatta alle esigenze del cliente. Va da sé che questo approccio “salva”, ad esempio, i professionisti soliti fare parecchie operazioni, così come, in linea di massima, i correntisti più facoltosi che generalmente movimentano di più. La banca precisa comunque che, seppur con qualche passaggio burocratico, sarà possibile “tornare indietro”. Dovrà però aprire un nuovo conto.
Sui social e in rete si trovano alcune testimonianze di clienti sorpresi e indignati. “Chi ve l’ha chiesto?”, si domanda qualcuno su X. E in effetti nessuno lo ha chiesto visto che, come scritto, la decisione è stata semplicemente comunicata al cliente. Per di più con modalità che altri clienti dicono di non aver ben compreso la comunicazione o di non averci fatto caso. L’operazione fa salvi i clienti sopra i 65 anni ma chi non ha dimestichezza con la tecnologia o non è uso controllare regolarmente l’app potrebbe essere stato trasferito “a sua insaputa”. Il problema che viene rimarcato che la nuova divisione praticamente non ha filiali e che si accede ai servizi solo tramite app, non da portale web per intenderci. Quello che per i clienti può tradursi in un disagio, per la banca è invece un indiscutibile vantaggio visto che, senza filiali, i costi si abbattono.