Dopo oltre vent’anni di lavoro su un bene confiscato a Partinico (Palermo), ora, la cooperativa NoE (No emarginazione) rischia di dover lasciare gli immobili gestiti fino ad oggi, per aver organizzato un piccolo evento musicale gratuito senza le necessarie comunicazioni al Comune e per aver distribuito cibo e bevande senza la cosiddetta “Scia” relativa alla registrazione sanitaria. Il tutto è accaduto il 7 settembre scorso. Quella sera nell’ambito del programma estivo organizzato per sensibilizzare la gente sull’operato della cooperativa e nell’ottica di offrire alla città una serata culturale, i soci della cooperativa hanno pensato di coinvolgere un amico, il musicista Sebastian Torres. Un’iniziativa con note balcaniche improvvisate e la possibilità di mangiare e bere qualcosa grazie a un furgoncino acquistato recentemente dalla cooperativa. Un incontro informale, senza alcun menù e senza alcun biglietto d’ingresso. Tutto doveva andare come previsto ma ad una certa ora si sono presentate le forze dell’ordine sul terreno confiscato alla mafia per fare dei controlli.
Tempo qualche giorno e il Comune di Partinico ha dato avvio ad un procedimento “finalizzato alla risoluzione del contratto di comodato d’uso di concessione dei beni immobili confiscati alla mafia con restituzione del bene”. Il documento dell’amministrazione firmato da Gerardo La Franca del dipartimento “pianificazione e sviluppo del territorio” e dal segretario generale del Municipio, Antonella Spataro, parla di “gravi violazioni del contratto di comodato d’uso”. Un fulmine a ciel sereno per la NoE che oltre a dare lavoro a diverse persone attraverso un progetto di agricoltura sociale ha anche creato una “foodforest” piantando 311 agrumi tra limoni aranci, mandarini cinesi bergamotto, pompelmo e lime; 300 piante di avogado, 60 di passiflora e 50 di annona; 511 piante da frutto siciliane storiche tra cui ulivi, peschi, albicocchi, meli, fichi, gelsi e nespoli e 165 piante forestali quali alloro, querce, frassini, sorbi e corbezzoli. Un bene prezioso che va tutelato e curato insieme agli animali che sono presenti sul luogo.
In queste ore la cooperativa ha lanciato una petizione online per difendere il proprio operato: “Abbiamo inserito nel mondo occupazionale giovani madri in difficoltà, disabili, migranti con i quali attualmente lavoriamo; abbiamo iniziato un progetto con giovani affetti dalla sindrome di Asperger. Siamo colpiti da un procedimento di revoca con motivi futili e pretestuosi”. Da qui l’appello al primo cittadino e la richiesta anche dell’avvocato della cooperativa Alessandro Duca di archiviare la procedura. “Il provvedimento in essere – spiega il legale al “Fatto Quotidiano.it” – è illegittimo, ingiusto dal punto di vista formale e sostanziale”. Secondo Duca l’evento musicale rientra tra le attività sociali previste dal comodato, non è stato violato il Testo Unico sulla Pubblica Sicurezza e non era necessaria la “Scia” in quanto “il foodtrack non si può ritenere attività di commercio su aree pubbliche in forma itinerante”. L’avvocato Duca è ancora più preciso: “La cooperativa ha persino comunicato alla Siae a mezzo pec l’evento musicale precisando espressamente che si trattava di musica basata su improvvisazione sullo stile balcanico senza paternità dei brani”. Non solo: “È vero che – spiega il legale – non ci sono state comunicazioni formali al Comune ma Coopertiil sindaco era stato informato e non solo lui”.