“La strada è l’unico palco che hai e quindi vai e lo usi”, aveva detto durante la sua partecipazione a Dalla strada al palco, il talent Rai dedicato agli artisti di strada. Ai microfoni dello show, Giacomo Roia aveva giurato amore eterno per il suo mestiere, senza nascondere le difficoltà di fare lo street artist. Aveva 37 anni e lascia un figlio di 3 anni. Era anche per lui – definito il suo “pezzo d’arte più bello” – che dopo avere girato l’Italia e il mondo, aveva deciso di mettere radici a Milano. Nel suo curriculum, tra le tante, anche la direzione artistica di eventi di rilievo durante il carnevale di Venezia. Le cause del decesso – avvenute nell’appartamento dell’uomo – non sono chiare: nei prossimi giorni verrà effettuata l’autopsia. L’esordio artistico è arrivato a 16 anni in piazza a Frascati: tre anni dopo la fuga verso Barcellona dove si esibiva sulle Ramblas, viale di 1.400 km. “Via vai” di paesi esteri che è durato 14 anni.
Sporadicamente faceva incursioni in tv o sul palchi teatrali, per poi tornare in strada, senza tradire il “suo primo grande amore”. Giako Artmosfera (Giacomo) aveva dichiarato di sentire propria l’arte di strada perché gli permetteva di mettersi in mostra e di vivere la vita sempre sognata, un tutt’uno con le sue forme espressive. Dal web arrivano moltissimi messaggi di stima e di cordoglio: “Non ci sono parole, sconcertato, sconvolto, mi dispiace davvero tanto, ho avuto modo di apprezzare la tua arte o meglio il tuo mestiere come amavi definirlo. R.I.P. Giako. Condoglianze alla famiglia”, scrive un utente. Dal nord Italia la triste notizia è arrivata fino alla sua amata Artena, nel sud della provincia di Roma.
Per molti anni i suoi palchi sono state le strade e le piazze del mondo, vivendo il lavoro non come un passa tempo ma come un vero e proprio mestiere, scendendo in piazza dal lunedì alla Domenica, anche senza persone in giro. Un artista è per sempre e “Artmosfera non sono io, non è un personaggio, è una ragione di Vita”.