“Ancora una volta sono la vittima inconsapevole ed incolpevole di un tentativo di truffa a danno di ingenui creduloni. La fotografia delle mie sembianze fisionomiche, resa dinamica con la tecnologia dell’intelligenze artificiale, unita a quella di Elon Musk, invita gli italiani ad investire 250 euro in un progetto finanziario garantendo un ingente reddito fisso mensile”: così Mara Venier ha deciso di dare mandato all’avvocato per bloccare il video con cui la sua sosia artificiale vende prodotti finanziari. Venier vuole tutelarsi dall’uso abusivo della sua immagine, utilizzata sui social per spingere i suoi fan ad investire del denaro. La denuncia è arrivata all’Adnkronos tramite l’avvocato della conduttrice, Giorgio Assumma.
Cosa è accaduto? L’uso di una foto animata e parlante di Mara Venier – risultato ottenuto attraverso l’Intelligenza Artificiale – è stato usato su un post circolato su Facebook in data 2 ottobre. L’autore è un ‘consulente finanziario’ che invita ad investire del denaro in un progetto finanziario “che aiuta i cittadini del Paese a guadagnare senza il minimo sforzo”, citando le criptovalute che farebbero diventare “finanziariamente indipendenti nel più breve tempo possibile”, ed invita ad attendere una chiamata “e seguire le istruzioni”.
Venier ha spiegato anche come è venuta a conoscenza di essere vittima della truffa: “Ho già ricevuto numerose telefonate di miei fans, meravigliati del fatto che io mi sia lasciata coinvolgere in una iniziativa palesemente ingannatoria. Ho dato mandato al mio legale avvocato Giorgio Assumma di attivare tutte le iniziative amministrative e giudiziarie per far cessare l’illecito, ed ottenere il risarcimento dei danni”. Contattato dall’Adnkronos, l’avvocato Assumma ha confermato: “Ho attivato gli strumento giudiziari ed amministrativi più rapidi. E nel frattempo ho già fatto muovere in via informale la polizia, che mi ha rivelato che il profilo di questa persona non risulta nel loro database dei consulenti finanziari, e mi ha confermato che stanno facendo moltissime di queste truffe, richiedendo soldi o, qualche caso, dei medicinali”.