Miuccia Prada ha definito il suo lavoro con Miu Miu come l'impegno a "fare vestiti che si ha voglia di mettere". E, guardando questa collezione che ha sfilato martedì 3 ottobre al Palais d'Iena in chiusura della settimana della Moda parigina, la sensazione è proprio questa
Nel frastuono di un mondo in costante mutamento, la moda è chiamata a ridefinire il concetto di bellezza per rispecchiare la complessità della nostra epoca. Miuccia Prada ha colto questa sfida e ne ha dato la sua interpretazione nella nuova collezione Primavera/Estate 2024 di Miu Miu che ha chiuso la settimana della Moda di Parigi. Lo ha fatto come solo lei sa fare, mettendo in discussione e ridefinendo il concetto stesso di stile contemporaneo: “Miu Miu è sempre stato un po’ sovversivo: troppo strano? Troppo intellettuale? Troppo difficile? Di recente ho deciso di cercare di rendere utili le energie del mio pensiero, delle collaborazioni che facciamo e delle persone con cui lavoriamo. Quando dico utile, intendo il fare vestiti che si ha voglia di mettere“, ha spiegato la designer in un’intervista a Repubblica. Ecco allora che questa collezione è un’ode alla diversità, alla pluralità delle bellezze che popolano il nostro mondo. Non un concetto rigido di bellezza, ma una celebrazione delle individualità uniche che rendono il mondo un luogo affascinante e vario. La moda diventa uno strumento per abbracciare questa diversità e per trasmettere la gioia di vivere in tutte le sue forme.
Dopo giorni di sole insolitamente caldo e cielo terso, anche il clima di Parigi si è allineato al mood della sfilata: i nuvoloni grigi che sovrastavano il Palais d’Iena assomigliavano in tutto e per tutto a quelli dipinti sulla tela dell’invito consegnato agli ospiti. E proprio come un temporale ripulisce l’aria, così anche i tuoni e i fulmini ricreati dall’opera visiva Gravity & Grace dell’artista Sophia Al-Maria sono stati il preludio di una sfilata in cui Miuccia Prada ha fatto tabula rasa, ripartendo dai fondamenti della sua estetica. Da tempo, infatti, Miu Miu collabora con artisti contemporanei per conferire un’ulteriore dimensione di significato ai propri capi: in questa stagione, l’artista qatariota-americana Al-Maria ha creato un paesaggio di rovine tecnologiche come sfondo del défilé, offrendo una riflessione sulla realtà e la fantasia, passato, presente e futuro.
E ciò che rende questa collezione straordinaria è il proprio modo in cui si fonde il passato con il presente: “La storia è importante”, chiosa la designer. “Gli abiti stessi portano le tracce della vita, mostrando segni di lavaggi, strappi e materiali segnati dal tempo. Questi dettagli sono un omaggio all’usura e all’amore che questi capi hanno vissuto nel corso degli anni”, sottolinea ancora Miuccia Prada che in Miu Miu esprime la sua anima più profonda dando libero sfogo alla sua linfa creativa. Così, ecco lavaggi, strappi, scamosciati e pelli segnate, un’amplificazione del passare del tempo che è espressione di uso precedente, di amore re-sistente.
Invece di aderire a paradigmi rigidi, la designer abbraccia una visione più ampia, una pluralità di bellezze. Qui, non si tratta solo di bellezza, ma di bellezze, una celebrazione di individualità uniche che riflettono la gioia di vivere. Questa collezione propone infatti una connessione significativa tra design e intenzione, con indumenti pensati per occasioni specifiche che vengono riproposti in combinazioni sorprendenti.
Il risultato sono giustapposizioni audaci e uno stile moderno che riflette la diversità delle identità contemporanee e l’apertura alle infinite possibilità di oggi. La collezione presenta una vasta gamma di capi, dai costumi da bagno all’abbigliamento sportivo, dalle giacca college ai giacconi over, dagli abiti da sera ai jeans, dalle micro-gonne ai pantaloni a vita bassa. E poi ancora, ecco che ritroviamo i micropants, capo simbolo di quest’autunno-inverno, e grandi borse da usare per la vita. Questa pluralità di ideali di bellezza è rappresentata attraverso combinazioni sorprendenti e audaci. I colori chiave sono quelli propri di Miuccia, il blu, il marrone e il grigio in primis; ma anche tocchi di giallo ocra, di arancio, di azzurro, verde e rosso; calibrati e mixati per trasmettere una vibrante energia. C’è una varietà e una trasversalità tali che possiamo definire questo guardaroba iper-inclusivo nel senso più letterale del termine: chiunque guardandolo vi trova un pezzo, che sia una maglia o un accessorio, che sente proprio, familiare.