La Costituzione come collante, da “difendere e attuare”. Una piazza che “vuole unire tutto ciò che è diviso, che vuole cambiare il Paese, questa è la piazza di chi paga le tasse e per questo vogliamo essere ascoltati”. Dal palco di piazza San Giovanni, di fronte a 200mila persone secondo gli organizzatori e 35mila ad avviso della questura di Roma, Maurizio Landini rivendica il senso della manifestazione organizzata dalla Cgil insieme ad altre 100 associazioni con la partecipazione anche dei leader di Pd, Sinistra Italiana ed Europa Verde, oltre a una rappresentanza del M5s. “Abbiamo il dovere di cambiare il Paese, la società che con scelte sbagliate ha aumentato le disuguaglianze. È il momento di uscire dalla rassegnazione, dall’idea che non si può cambiare, che bisogna subire”, scandisce il segretario generale della Cgil una volta che i due cortei, partiti da piazza della Repubblica e da piazzale dei Partigiani, sono confluiti nello slargo teatro di quasi tutte le grandi manifestazioni sindacali.

“Con oggi – ha annunciato – non finisce ma comincia la lotta per l’applicazione della Costituzione. Questo significa un’azione territorio per territorio”. Il governo, ha rimarcato, “dopo un anno con i provvedimenti che sta facendo va nella direzione di manomettere la Costituzione” che “l’abbiamo difesa anche da Berlusconi e da Renzi”. Landini era già intervenuto all’avvio parlando di una piazza, alla quale hanno partecipato anche la segretaria del Pd Elly Schlein e una rappresentanza del M5s, che vuole “unire le diversità e unire questo Paese per chiedere che il mondo del lavoro che lo tiene in piedi sia messo nelle condizioni di poter discutere e di definire il futuro facendo quelle riforme di cui c’è bisogno a partire da un lavoro che non sia precario, ad una riforma fiscale degna di questo nome e soprattutto attuando la Costituzione”. Il messaggio che “vogliamo mandare con la via maestra – aveva aggiunto – è che quei diritti fondamentali sentiti dalla nostra Costituzione debbano essere oggi attuati e quindi siamo contrari a qualsiasi idea di modifica della Costituzione. Per questo chiediamo al governo di cambiare le proprie politiche economiche e sociali anche le riforme istituzionali”.

Proprio guardando alle prossime mosse del governo, alle prese con la legge di Bilancio in via di definizione, Landini avvisa: “I soldi si devono prendere dove sono. Abbiamo 110 miliardi di evasione fiscale, si cominci da lì” per finanziare gli interventi sul lavoro, i salari e la sanità. “I lavoratori dipendenti pagano il 95% dell’Irpef ma perché non tassano la rendita? Secondo voi è accettabile tassare più le pensioni che la rendita finanziaria? – si è chiesto retoricamente – Mi sembra normale che l’impresa paghi meno sugli utili di un lavoratore dipendente?”. Nella Nadef, ha aggiunto, è “previsto un taglio della spesa sanitaria per i prossimi anni. Noi questa cosa non possiamo accettarla. Abbiamo bisogno di assunzioni di medici e infermieri”.

Sul palco, prima del leader della Cgil, erano saliti rappresentanti delle associazioni ambientaliste, di Europe for peace, il presidente delle Acli Emiliano Manfredonia, dell’Anpi Gianfranco Pagliarulo, il sindaco di Pesaro e presidente di Ali (Lega autonomie locali) Matteo Ricci, gli studenti e anche Rosy Bindi, don Luigi Ciotti e Gustavo Zagrebelsky. Ognuno declinando le otto le ‘tappe’ della via maestra nella locandina che accompagna la manifestazione: partendo dal lavoro passando per pace, salute, democrazia, ambiente, salari, istruzione fino ad arrivare ai diritti. Volontà evidentemente sposate anche dalle forze di opposizione, vista la partecipazione dei due principali partiti (non ci sarà il presidente M5s Giuseppe Conte, impegnato a Foggia) nonché del co-portavoce di Europa Verde Angelo Bonelli e del leader di Sinistra italiana Nicola Fratoianni.

“Una straordinaria partecipazione. Grazie alla Cgil e alle altre tante associazioni che hanno contribuito a questo bel risultato. C’è un’Italia che si batte per la sanità pubblica, per i salari, per le politiche industriali che mancano a questo paese. Noi come Pd ci siamo e continueremo a batterci”, ha detto la segretaria del Pd Schlein. Al suo arrivo, così come durante il corteo, Schlein è stata accolta da sostenitori e manifestanti, un bagno di folla per la segretaria dem che non si è sottratta alle numerose richieste di foto, selfie, abbracci, strette di mano e ha ricevuto incoraggiamenti e applausi. I rappresentanti del M5s hanno salutato Landini prima della partenza dei due cortei. “La macelleria sociale deve essere fermata e queste manifestazioni sono fondamentali. Il M5s è qua per ribadire il No allo stravolgimento della Costituzione e per rimarcare la battaglia sul salario minimo”, ha detto il vicepresidente del M5s e deputato Riccardo Ricciardi.

“Questo governo – ha aggiunto la deputata pentastellata Vittoria Baldino – ha dimostrato il suo vero volto, non ha ricette per il Paese o se le ha sono distopiche e ammantate da un velo di propaganda che fa solo comodo al governo”. Bonelli ha invece spiegato la sua presenza in piazza per “dare voce a chi chiede un futuro sostenibile, un lavoro dignitoso e un sistema sanitario ed educativo robusto e accessibile” mentre il governo Meloni “anziché sostenere i più vulnerabili e affrontare temi cruciali come la crisi climatica, fa esattamente l’opposto: riduce le risorse per la sanità, l’istruzione e i trasporti pubblici, eppure decide di finanziare un’opera faraonica e anacronistica come il ponte sullo Stretto di Messina”.

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