“Questo genere di informazioni contribuisce a creare confusione quando non mette a confronto i dati con le sigarette tradizionali”, spiega Mangiaracina. “Nessuno ha mai detto che l’utilizzo di vaporizzatori sia sicuro, è però molto meno dannoso rispetto al fumo di sigaretta, che al confronto è devastante”, continua l’esperto. “La differenza sta tra fumo e vapore. Il fumo rilascia da 4 a 7mila sostanze di cui 70 sono cancerogeni certi. Il vapore ne rilascia una minima parte. In uno studio italiano pubblicato nel 2012, ho eseguito personalmente le misurazioni delle emissioni di microparticolato confrontando le sigarette con il vaporizzatore. Abbiamo rilevato 50 microgrammi per metrocubo del vaporizzatore contro i 900 della sigaretta tradizionale. Quindi anche l’impatto sulle superfici è molto ridimensionato se si considera pure che il vapore non contiene sostanze bituminose (catrame), presente invece abbondantemente nel fumo di tabacco.

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“Chi ‘svapa’ lascia residui tossici sulle superfici, attenti al fumo anche di ‘terza mano’: ecco i danni che provoca sul Dna”

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