Dopo otto giorni di ricovero, Fedez è stato dimesso dal reparto di Chirurgia d’urgenza e oncologica dell’ospedale Fatebenefratelli di Milano dove era stato portato d’urgenza domenica 1 ottobre per un’emorragia interna causata da due ulcere. Poche ore dopo il rientro a casa, il rapper si è raccontato in una lunga intervista ad Aldo Cazzullo per il Corriere della Sera, in cui ha ripercorso quanto accaduto non solo in questa settimana, ma negli ultimi mesi. E non poteva mancare un passaggio sulla mancata partecipazione a Belve, dove sarebbe voluto andare per “parlare, specie ai giovani e a chi si sente incompreso, di salute mentale. La salute mentale è un tema che riguarda molte persone giovani, ragazzi e ragazze. Forse ascoltare la mia esperienza, proprio quella di una persona che si pensa sia felice perché possiede tutto, li avrebbe potuti aiutare a sentirsi meno soli o a dirsi: be’, allora può succedere davvero a chiunque. A me cercare un riferimento è servito moltissimo: quando ho scoperto la malattia, ho cercato chi stesse vivendo la mia stessa situazione o comunque simile alla mia”.
Proprio mentre era ricoverato, è arrivato però un comunicato in cui la Rai spiegava perché avesse scelto di “ritirare” l’invito, nonostante la manifesta contrarietà della conduttrice, Francesca Fagnani: “Non mi volevano. E hanno fatto un comunicato che ho trovato sinceramente spiacevole. Sa perché? Perché ero in ospedale, letteralmente moribondo, e non avevo alcuna possibilità di replicare. Ho trovato la cosa anche particolarmente poco attenta sul piano umano”, dice senza mezzi termini. La questione economica evocata da qualcuno? Per Fedez è inesistente. “Prima avevano lasciato trapelare questo, poi hanno rettificato. In ogni caso, sarei stato e sono disponibilissimo ad andare del tutto gratuitamente. Avevo l’intenzione di fare una bella cosa, e spero in futuro di riuscirci, in qualche modo, con Francesca Fagnani, una giornalista con la schiena dritta che ringrazio per aver sostenuto la posizione del suo invito. Non ho carichi pendenti, non ho mai evaso le tasse, non ho busti di Mussolini in casa, ma comunque per loro non rientro nel codice etico…”.