Pochissimi contatti, dubbi persino sulla sua reale identità. Si è guadagnato così, insieme alla fama di inafferrabile nei raid per eliminarlo, il soprannome di “fantasma” di Gaza. Mohammed Deif è il comandante militare di Hamas, l’uomo che ha annunciato l’inizio di una “operazione militare” senza precedenti contro Israele, di cui da anni è il nemico pubblico numero uno. Capo delle Brigate Ezzedin al-Qassam dal luglio 2002, Deif si è unito a Hamas nel 1990 e negli ultimi vent’anni è sopravvissuto a diversi tentativi israeliani di assassinarlo. In un raid nel 2014 perse la moglie e il figlioletto di sette mesi, mentre il più recente tentativo conosciuto di eliminarlo risale all’operazione Guardiano delle Mura nel 2021.

Un “fantasma” per tutti – Nato a Khan Younis più o meno 60 anni fa, Deif è in realtà un ‘fantasma’ sia per gli israeliani che per i palestinesi: l’ultima sua foto risale al 2001, quando fu rilasciato da un carcere dell’Autorità nazionale palestinese. Adesso è unanimemente riconosciuto come la mente della strategia del lancio di razzi contro lo Stato ebraico e della costruzione dei tunnel per infiltrare uomini e armi: azioni che hanno sorpreso l’intelligence israeliana e scatenato la reazione di Tel Aviv nella striscia di Gaza.

I dubbi sull’identità e i legami con l’Iran – Nessuno sa neanche se Mohammed Deif sia il suo vero nome, anzi, alcuni sostengono che sia nato come Mohammed al-Masri e che abbia assunto il nome di battaglia con cui è noto da un personaggio che aveva interpretato a teatro ai tempi dell’università. Perché a Deif, da studente di Scienze all’università islamica di Gaza, piaceva molto fare l’attore e aveva fondato un gruppo, chiamato “The Returners” (coloro che tornano), in riferimento al desiderio dei palestinesi di tornare nella terra in cui vivevano prima della nascita dello Stato di Israele. Una passione, quella della recitazione, che Deif – considerato anche vicino all’Iran – ha mantenuto anche dopo essere diventato un militante di Hamas prestando il proprio volto nei video di propaganda del gruppo.

Il successore dell’ingegnere di Hamas – Arrestato per la prima volta dagli israeliani nel 1990 e rilasciato dopo poco, inizia a partecipare attivamente alla creazione delle Brigate al-Qassam, dimostrando un’abilità particolare con le armi, in particolare con razzi e bombe. Nel 1996, dopo la morte di Yahya Ayash, detto “l’ingegnere” di Hamas, ucciso dagli israeliani con un cellulare imbottito di esplosivo, Deif diventa via via più centrale nell’organizzazione delle Brigate e nell’ideazione degli attacchi contro il “nemico sionista”. Parallelamente sparisce dalla circolazione, mentre nel 2002 riappare come leader del braccio armato di Hamas, diventando, secondo l’intelligence dello Stato ebraico, la mente di tutti i più sanguinosi attentati suicidi contro autobus e ristoranti israeliani degli anni Duemila.

Il basso profilo: così sopravvive – Sono gli anni in cui sopravvive a numerosi tentativi di ucciderlo. Un sopravvissuto, appunto, tenendo conto che diverse fonti concordano che i raid lo avrebbero lasciato cieco da un occhio e su una sedia a rotelle. Tutti aspetti che hanno contribuito ad accrescere la leggenda intorno al suo personaggio, che i palestinesi considerano un eroe, anche per il suo stile di vita frugale. “Mantiene un basso profilo e vive nascosto tra la gente – raccontava Imad Falouji, un ex leader di Hamas e fondatore delle Brigate – Si muove con diverse identità e diversi passaporti e finora è riuscito a nascondersi perché gira con una cerchia molto ristretta di persone. È per questo che è ancora vivo”.

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