Max Verstappen si laurea campione del mondo di Formula 1 con ben cinque gare di anticipo sulla fine della stagione. Per il pilota olandese della Red Bull è il terzo titolo iridato consecutivo vinto in carriera. A Verstappen è bastato il ritiro del compagno di squadra Sergio Perez, per un incidente con Esteban Ocon su Alpine, all’undicesimo giro nella gara sprint del Gran Premio del Qatar, sul circuito notturno di Lusail. Prima della fine gara, quindi, ha già potuto brindare al tris.
Così ad appena 26 anni è già finito nel pianeta dei miti. Alla sua lunga lista di record (è attualmente il più giovane a vincere una gara di F1, stabilire un giro veloce e realizzare un grande Slam) quest’anno ne ha aggiunto un altro che certifica il suo spessore. Dopo aver eguagliato il primato di nove vittorie sotto la pioggia battente del Gp d’Olanda, Verstappen si è preso la lode vincendo a Monza e toccando quota 10 successi consecutivi, filotto che si è spezzato nel Gp di Singapore vinto dal ferrarista Carlos Sainz, che ha interrotto la striscia di 14 successi consecutivi della Red Bull. E non è certo finita qui visto che in questo 2023 monocorde, con l’olandese che si è già assicurato da consumato ‘cannibale’ 13 Gp su 16 può aggiornare i suoi record, anche quello dei punti e dei podi conquistati in una stagione (da battere i 454 del 2022 e i 18 del 2021).
Se nel 2021 il primo titolo arrivò con un finale thriller con ‘safety car’ apparse all’ultimo giro dell’ultimo Gp, tra sorpassi finiti sotto la lente dei commissari, quello del 2022 fu assai più agevole (meno brividi ma con tanta classe da mostrare alla platea mondiale) e questo del 2023 ancora più in discesa, forte di una Red Bull spettacolare che ha esaltato un talento superiore alla media, messo al servizio di una tecnica di guida da fuoriclasse. Non ci sono stati stavolta veri antagonisti di riferimento.
Solo ad inizio stagione ha provato a fermare la sua ‘avidità’ il compagno di scuderia Sergio Perez che dopo una manciata di Gp ha finito per soccombere davanti alla grintosa virulenza dell’olandese, al punto da ricorrere a un mental coach per provare a non deprimersi troppo. Emblematico il Gp di Austria dello scorso luglio. Il pit-stop all’ultima tornata per ottenere il giro veloce è stato visto come uno schiaffo in faccia al compagno di squadra, che si è visto strappare così il punto addizionale. Una dimostrazione di superiorità del campione in carica, che ha di fatto ‘umiliato’ il compagno di squadra (ma anche le due Ferrari di Leclerc e Sainz che erano ormai lontanissime e il vantaggio dell’olandese era incolmabile).
Verstappen da sempre è stato considerato un pilota programmato per vincere. E un tipo che ha sempre avuto una gran fretta di emergere e stupire. Non a caso è diventato il più giovane nella storia della Formula 1 ad aggiudicarsi un Gran Premio. Lo fece in Spagna, al Montmelò, nel 2016 resistendo all’inseguimento di un certo Miki Raikkonen. Allora aveva solo 18 anni, 7 mesi e 15 giorni (battuto il precedente record di Sebastian Vettel) e la strada di questo ragazzo di Hasselt appassionato di musica, era di fatto tracciata. Il Mondiale è sempre stato il suo chiodo fisso, il suo primo punto di arrivo. Ora non intende staccarsi più.