Un nuovo video, il terzo diffuso finora, ritrae la giudice Iolanda Apostolicoche nei giorni scorsi ha disapplicato il decreto Cutro liberando tre richiedenti asilo tunisini – alla manifestazione dell’agosto 2018 al porto di Catania, in cui si chiedeva lo sbarco di 177 migranti bloccati in rada sulla nave Diciotti della Guardia costiera. Nel filmato la magistrata e il compagno, un funzionario del Tribunale etneo, cantano insieme agli altri manifestanti il coro “siamo tutti antifascisti“. A pubblicarlo sui social è l’account della Lega – Salvini premier: “Catania, coppia che lavora in tribunale tifa con l’estrema sinistra davanti alla Polizia”, si legge nella grafica. Mentre la didascalia cita una famosa frase di Rosario Livatino, giudice siciliano ucciso dalla mafia: “Nessuno ci verrà a chiedere quanto siamo stati credenti, ma credibili“.

Dopo il primo filmato, postato giovedì dal vicepremier Matteo Salvini su Twitter, sabato sera ne è stato diffuso un altro dell’agenzia LaPresse, in cui la magistrata sembra protestare contro le forze dell’ordine in un momento concitato del presidio. Rimane aperta però la domanda sulla provenienza delle immagini utilizzate da Salvini: la Questura di Catania ne ha smentito la paternità. Sabato un carabiniere ha riferito ai superiori di essere stato presente alla manifestazione e averle girate con il telefonino, inviandole poi a un collega, il deputato leghista Anastasio Carrà (che ha smentito). Il video di LaPresse, però, mostra un agente di polizia con il casco antisommossa filmare da una posizione corrispondente all’inquadratura delle immagini diffuse. E in quel punto non c’è traccia di carabinieri in divisa o in borghese.

In questo senso il leader M5s Giuseppe Conte torna invece a chiedere spiegazioni a Salvini, anche alla luce del nuovo filmato: non è tra i compiti istituzionali del ministro delle Infrastrutture, dice, “la collezione dei video che vengono fatti per ragione di sicurezza dalle forze dell’ordine, è bene che chiarisca cosa c’è dietro. Non consentiremo mai a questa maggioranza di realizzare il disegno volto a mettere il bavaglio alla magistratura”, avverte. Ma in un’intervista a Libero, il ministro della Giustizia Carlo Nordio ha annunciato di voler far partire “subito” gli accertamenti sulla giudice richiesti dal centrodestra: Apostolico, è la sua tesi, poteva manifestare ma al contempo non doveva farlo, perché “i limiti di un magistrato sono fissati soprattutto dalla deontologia e dal buonsenso. Più manifesta le sue idee politiche, più vulnera la presunzione di imparzialità. Negli Stati Uniti il giurato viene addirittura interrogato dal difensore sulle sue esternazioni, e può essere ricusato anche per una battuta impropria”.

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