“Il nostro firma day di oggi ha un senso politico molto profondo. Al di là della raccolta delle firme per il salario minimo, che sono già diverse centinaia di migliaia, la giornata di oggi, dopo la manifestazione della Cgil di ieri, con centinaia di banchetti nelle feste dell’Unità e in tutte le città italiane, è il segno di una mobilitazione continua del Pd per un paese più giusto”. Lo ha detto il presidente dei senatori del Pd, Francesco Boccia a proposito dell’iniziativa che ha trovato d’accordo Pd, M5S e Avs che oltre a una piattaforma online dedicata, hanno organizzato centinaia di banchetti nelle Feste dell’Unità e in tutte le città italiane.
“Venite a firmare, non lo dite ai direttori, anche voi avete retribuzioni basse”, ha detto ai giornalisti il leader M5S, Giuseppe Conte a Napoli invitandoli a sottoscrivere la proposta. “È evidente che non hanno nessuna intenzione di sottoscrivere ed introdurre il salario minimo legale. La cinghia, gli italiani, l’hanno già tirata, sono arrivati all’ultimo buco della cintura, non c’è più da tirare nulla, c’è soltanto un governo che deve assolutamente adoperarsi per risolvere i problemi e fare meno spot pubblicitari”, ha aggiunto. “Questa mattina a San Giovanni Rotondo, a ora di pranzo a Napoli e tra poco, alle 18.30, a Roma, a piazza Testaccio – ha poi scritto in serata sul suo profilo Facebook – Come me in tantissimi oggi stanno partecipando al Firma Day per il salario minimo. Dobbiamo lanciare un messaggio chiaro a Giorgia Meloni. Serve un mare d’inchiostro e di click, facciamoci sentire per ricordare che il tempo dei no e dei rinvii in tribuna è finito. Partecipate numerosi!”.
Mentre Angelo Bonelli, co-portavoce nazionale di Europa Verde e deputato di Alleanza Verdi e Sinistra, ha parlato di “un’iniziativa volta a rilanciare la petizione delle opposizioni, che ha già raccolto oltre 600mila firme, sia online che cartacee, a sostegno della proposta di legge sul salario minimo. In questa giornata, i nostri banchetti saranno disseminati in ogni angolo del Paese, pronti a raccogliere le voci di tutti coloro che credono nella necessità di garantire un salario equo e dignitoso per ogni lavoratore e lavoratrice per costruire un futuro più giusto e inclusivo per tutto il Paese”. Secondo Bonelli “la straordinaria risposta che la petizione ha già ricevuto testimonia la richiesta di cambiamento che pervade l’Italia e la possibilità concreta di superare abbondantemente l’incredibile risultato delle 600mila firme, consolidando ulteriormente la richiesta popolare per l’introduzione di un salario minimo legale. Oggi, più che mai, ogni firma conta”.
“Il salario minimo si deve fare”, gli ha fatto eco il presidente del Pd, Stefano Bonaccini, rispondendo all’Ansa. “Elly Schlein – ha aggiunto – è stata molto brava perché su questo è riuscita a unire le opposizioni. E anche Giorgia Meloni sa che la maggioranza degli elettori di FdI non accetterà che 3,5 milioni di italiani, soprattutto giovani, vivano, quindi non vivano, con due tre o quattro euro loro l’ora, senza alcuna tutela”. Bonaccini ha aggiunto di non credere che il salario minimo “indebolirà la contrattazione collettiva, che deve essere persino rafforzata”.