“Ho scoperto l’uomo della mia vita seduta a un ristorante e, poiché altrove si è rivelato esattamente così come mangiava, l’ho sposato di corsa”. Poi specifica: “Siamo legati dalla stessa fame per la vita, soprattutto. Ogni nostro bacio è un antipasto o viceversa”. Francesca Barra, giornalista e scrittrice, conduttrice di programmi televisivi e radiofonici, introduce così il suo ultimo libro, “Foodporn. Il rapporto tra il cibo e i cinque sensi”, pubblicato da Rizzoli.
Il suo è un itinerario narrativo e culinario nei risvolti dei sensi e dei sentimenti. Che segue una formula ibrida: fra inchiesta giornalistica, storie, pareri di esperti e ricette. L’autrice, che ha pubblicato diversi saggi per Rizzoli, fra cui “A occhio e quanto basta”, sull’omonima pagina Instagram (@aocchioequantobasta) dispensa le sue ricette di felicità.
In “Foodporn”, dove appare in copertina vestita di rosso passione con lunghi guanti abbinati, però non si limita a questo. Per tracciare la mappa di un viaggio che tocchi il rapporto del cibo con i cinque sensi s’ispira alla narrativa magica di Isabel Allende e di Montalbán e alla loro capacità di abbinare cibo e letteratura. Inserisce argomenti di attualità come i disturbi dell’alimentazione e la sessualità, la mercificazione del porno, il diritto legato al cibo, le nuove pratiche che stanno spopolando sui social.
Un esempio? Lo sploshing: il feticismo sessuale giapponese molto diffuso anche in America e nel Regno Unito. Consiste nella pratica di mangiare sul corpo. Imbrattarsi, sporcarsi e sporcare. Al capitolo “Il piacere segreto dell’appiccicoso”, Barra spiega: “Volevo sapere cosa prova chi ama la sensazione di essere appiccicoso, la consistenza, l’odore dei cibi addosso, e considera questa pratica un’esperienza sensoriale fra le più complete”. E così, in questo viaggio dialoga con persone che hanno superato l’iniziale soglia della vergogna e hanno deciso di vivere questa esperienza al massimo. In coppia o da soli.
Ma non si sofferma solo su fenomeni di moda e cultura. Riporta consigli e segreti di chef stellati come Filippo Cogliandro, che prende ispirazione dal ricettario di Salvador Dalí. E pubblica ricette inedite e ricercate, dall’insalata afrodisiaca ai budini di Ernst Knam, dal pane fatto in casa alla sopa azteca: doni di ristoratori al top e celebri gourmet che danno il loro contributo alla sua accurata ricerca.
Dal benessere e cura di sé all’accettazione del proprio corpo, dal cibo per la salute a quello per coppie e single, Francesca Barra affronta i diversi approcci legati al cibo. Con un approfondimento sulla sessualità. Colori, profumi, rumori. Il soffritto di aglio e cipolla che frigge in padella è foriero di aspettative erotiche? Può esserlo. Di certo è un piacere dei sensi.
Quanto e in che modo la scelta degli ingredienti è importante per il sesso lo racconta con dovizia di particolari e ingredienti: “Se vogliamo creare ricette colorate, gustose e divertenti non possono mancare l’olio extravergine di oliva, le ostriche (ricche di zinco e utili sia per la produzione di testosterone sia per l’incremento della libido femminile) o il cioccolato fondente”. Fra i cibi afrodisiaci, “tutti quegli alimenti che agiscono sulla componente mentale dell’attrazione, contribuiscono a scatenare fantasie erotiche e ad attivare circuiti vascolari in grado di migliorare l’intimità di coppia” il cioccolato fondente è al primo posto. Seguito da noci, vaniglia e miele. E dalle spezie.
L’amara sorpresa. Il prono divo Rocco Siffredi dedica attenzione al cibo? La scoperta è deludente: “Ha un approccio al cibo molto poco ‘sessuale’ rispetto a ciò che mi sarei potuta immaginare”, rivela Barra. Alla domanda quanto conti per lui il cibo nel sesso Rocco ha risposto ridendo, perché sua moglie si lamenta spesso del fatto che mangi solo per sopravvivere, per sfamarsi e non per piacere. “Ho scoperto che il cibo gli serve come può servire a un atleta, per nutrirsi, per rendere le prestazioni più potenti, per avere forza ed energia ma mai come elemento di seduzione”, scrive “sconsolata” l’autrice.
La sua considerazione sul rapporto del porno con il cibo è questa: “Serve più per ‘categorizzare’ i video porno, in cui il cibo diventa un oggetto per forma e per fantasia da usare durante l’atto sessuale. Un mero strumento”. Poi, cerca conferma su PornHub. E svela. “Mentre scrivo è “hentai”, che vuol dire ‘pervertito’ la parola più ricorrente. Esiste anche la sottocategoria ‘hentai food video porno’ ma basta digitare la parola ‘food’ sulla stessa piattaforma per visualizzare cibi consumati durante pratiche sessuali anche estreme”.
E sull’erotismo del cibo? La scrittrice affronta anche questo tema: i giochi sensoriali e sensuali con il cibo. Senza dimenticare, però, che alimenti e pietanze hanno una storia. Si sofferma per esempio sull’arte culinaria di Caterina de’ Medici, che cercava di addolcire i suoi commensali servendo i suoi piatti con grande attenzione all’estetica sensuale. Grande esperta di alimenti afrodisiaci, Caterina de’ Medici preferiva fra tutti il carciofo: “I carciofi scaldano il sangue e spronano in modo naturale al gioco amoroso di Venere”, diceva.
Ma a Francesca Barra cosa piace cucinare? “Non c’è niente che mi commuova e che ami cucinare più dei lievitati”, rivela. Il motivo? “Non so se questa forma di passione derivi da qualche inconscia attitudine per l’accudimento paziente, per il veder crescere qualcosa che era materia informe, come la farina unita all’acqua, e che diventa poi bellezza e anche miracolo. Cibo eccellente, creativo e vitale, che qualifica un popolo, la sua storia, i suoi prodotti”.
Barra si emoziona a impastare, a vedere le bolle, a trasferire la sua energia all’impasto per la pizza o per il pane. Ed ecco spuntare subito un altro accenno alla storia: “A Pompei è stato ritrovato un affresco con un antenato della pizza che risale addirittura a duemila anni fa. Che dire, la pizza, comunque, è o non è una delle scoperte più importanti al mondo?”, conclude. Alla fine, verrebbe da pensare a una rivisitazione della scena clou del film “Ghost”. Invece che modellare un vaso la coppia avrebbe fatto meglio a impastare. Molto più sensuale.